Un agguerrito filmato di circa 8 minuti, apparso tra gli sconfinati meandri di YouTube alla fine dello scorso dicembre. Protagonista un uomo in camicia, capelli ben rasati e un vistoso anello all’anulare destro. Che per circa 8 minuti aveva parlato degli “sporchi segreti” del broadcaster statunitense CBS.
L’uomo in camicia è Alki David, produttore cinematografico nonché founder della piattaforma di video on demand FilmOn. Sono passati più di 4 mesi da quel filmato apparso sul Tubo e per Alki David è arrivato il momento di fare sul serio . L’imprenditore statunitense si è messo così alla guida di quella che lui stesso ha definito “la più significativa causa legale nell’intera storia del copyright”.
A farne le spese dovrebbero essere proprio gli alti rappresentanti di CBS, insieme al sito d’informazione CNET , noto per le sue cronache dal mondo dell’informatica e della tecnologia. Nel mirino di David – a cui si sono poi aggiunti vari protagonisti dell’universo musicale statunitense – è dunque finita la sezione di CNET dedicata al download di software .
La testata online sarebbe dunque rea di aver “attirato gli utenti più giovani” con il famoso client P2P LimeWire, messo a disposizione nella sezione download in violazione delle leggi statunitensi sul diritto d’autore. CNET e CBS avrebbero quindi facilitato lo scaricamento complessivo di 220 milioni di copie del software , rappresentando addirittura il 95 per cento dell’intera distribuzione di LimeWire.
Il broadcaster a stelle e strisce avrebbe dunque lucrato, almeno secondo le accuse di David, sul grande successo del download incriminato guadagnando in termini di utenti unici e soprattutto pubblicità a mezzo banner . Fregandosene completamente del fatto che il client P2P venga sfruttato dagli utenti per scaricare brani in maniera illecita.
Proprio mentre ha avuto inizio la fase finale dell’ormai noto processo al sito di Mark Gorton c’è chi ha ovviamente sottolineato come LimeWire non sia di per sé uno strumento illegale, mettendo a disposizione dei suoi utenti anche contenuti perfettamente leciti. Secondo David, i dipendenti di CNET avrebbero addirittura manipolato le menti più giovani, insegnando loro a rubare . “Non sono un angelo, credetemi – ha spiegato – ma tutto ciò è davvero diabolico”.
Alki David non è un angelo del copyright? L’imprenditore a stelle e strisce ha infatti omesso un piccolo dettaglio : la sua piattaforma FilmOn era stata investita nel dicembre dello scorso anno da un’ordinanza di un giudice californiano. Perché? FilmOn aveva trasmesso una serie di programmi televisivi – tra cui quelli distribuiti da CBS – senza aver ottenuto alcuna autorizzazione da parte dei vari broadcaster .
Mauro Vecchio