La fase di consultazione terminerà alla fine di questo mese, mentre i principali provider russi restano col fiato sospeso. Il governo di Mosca avrebbe intenzione di introdurre un nuovo testo legislativo contro la condivisione illecita di materiale protetto dal diritto d’autore. L’ennesimo tentativo dell’anti-pirateria contro lo scaricamento selvaggio di musica e film.
Ma non si tratterà di un regime in stile francese, né tantomeno di uno schema in stile SOPA per la chiusura di massa di quelle piattaforme votate al file sharing o allo streaming non autorizzato. L’industria locale vorrebbe addossare tutta la responsabilità sui fornitori di connettività, accusati di connivenza e di guadagnare in termini d’abbonamento dalle reti BitTorrent e P2P .
Il classico principio dell’ISP responsabile delle violazioni commesse dai suoi abbonati, dal momento che queste ultime avverrebbero anche grazie alla fornitura di connettività da parte degli stessi operatori. Le autorità russe vorrebbero ora obbligare i provider locali a chiudere tutti gli accessi alle piattaforme e ai network della pirateria , una volta identificati e inseriti in una sorta di blacklist .
Preoccupazione da parte dei vari provider, che più volte hanno invocato il famoso principio del mere conduit . Quello del trasporto neutrale delle connessioni a qualsiasi tipologia di contenuto online. Stando alle attuali predisposizioni legislative russe, la responsabilità diretta nelle violazioni della proprietà intellettuale viene punita con un periodo di detenzione fino a 6 anni . Si attendono novità per la fine del mese.
Mauro Vecchio