Non sembra esserci più pace per il defunto client P2P LimeWire, già spremuto dall’ accordo da 105 milioni di dollari con i vertici della Recording Industry Association of America (RIAA). La società di Mark Gorton è ora finita nel mirino del network olandese Merlin BV , che attualmente rappresenta gli interessi di svariate migliaia di etichette indipendenti in 25 paesi del mondo .
I legali di Merlin BV si sono dunque scagliati su ciò che resta di LimeWire, accusando il founder Mark Gorton di non aver rispettato i termini di un accordo stipulato nel lontano 2008. Secondo l’accusa, i vertici di LimeWire LLC e LimeGroup LLC non avrebbero versato un solo centesimo di dollaro nelle casse dell’organizzazione olandese, di fatto violando quello che si era rivelato un autentico patto di non belligeranza .
Pare che nel 2008 Merlin BV avesse rinunciato a trascinare in aula il noto client P2P, già impelagatosi tra i difficili marosi legali scatenati da RIAA. In cambio, LimeWire si sarebbe impegnato a risarcire il newtork nell’eventualità di un accordo stragiudiziale con i signori del disco . L’accordo era dunque arrivato, dopo anni di sfiancanti botta e risposta in tribunale.
La richiesta degli avvocati di Merlin BV è ora chiara: la società di Mark Gorton dovrebbe versare una somma pari a 5 milioni di dollari . Una cifra calcolata in base all’attuale fetta di mercato detenuta dalla stessa organizzazione olandese, nello specifico intorno al 30 per cento in tutto il mondo. Si attende ora una risposta da parte del client, per capire se si assisterà ad una nuova guerra per il diritto d’autore.
Mauro Vecchio