C’è chi l’ha descritta come una versione locale del famigerato disegno di legge statunitense Stop Online Piracy Act ( SOPA ). Le autorità d’Irlanda hanno ora ufficializzato la definitiva implementazione della European Union Copyright and Related Rights Regulation nell’ecosistema legislativo nazionale.
Ratificata dal ministro per la Ricerca e l’Innovazione Sean Sherlock, la proposta andrà a modificare in maniera significativa le attuali misure di tutela del diritto d’autore in terra irlandese. A partire dalla possibilità offerta ai legittimi detentori di ottenere la rimozione di contenuti illeciti dalle principali piattaforme del web .
Nessuna censura, almeno secondo il governo di Dublino. Nessun pericolo per le attività di business di siti come YouTube o Facebook. Resta però la possibilità di ottenere una specifica ingiunzione per obbligare i singoli provider a bloccare a mezzo DNS interi siti , una volta indicati dai signori del copyright come luoghi virtuali votati alla pirateria audiovisiva.
Misure necessarie a preservare gli artisti d’Irlanda, così come sottolineato dalla Irish Recorded Music Association (IRMA). Lo stesso ministro Sherlock ha parlato di una legge fondamentale per tutelare il business e l’innovazione.
Diversa l’opinione dei netizen, supportati dalle principali organizzazioni a tutela dei diritti civili. Le esigenze private dei detentori dei diritti potranno mettere a rischio l’integrità della Rete, con conseguenze pericolose per i principi di libertà d’espressione e informazione . Resta ancora in piedi una petizione online avviata prima della trasformazione in legge della proposta di enforcement del diritto d’autore nell’isola verde.
Mauro Vecchio