Il sistema dei sei avvertimenti , da recapitare ai cittadini della Rete statunitensi che venissero colti ad abusare delle reti P2P per scaricare e condividere contenuti protetti dal diritto d’autore, è stato adottato lo scorso anno al solo scopo di scoraggiare gli abusi , senza intenti punitivi. Ma Malibu Media, casa di produzione di film a luci rosse nota alle cronache per l’aggressività con cui combatte le violazioni del copyright, ha ottenuto il via libera per trasformarlo in un sistema per inchiodare dei netizen a cui presentare il conto in tribunale.
L’industria del copyright statunitense aveva combattuto a lungo per ottenere la collaborazione dei fornitori di connettività, restii a ricevere dai detentori dei diritti segnalazioni da trasformare in minacce per i propri utenti. Con l’avvio del programma di dissuasione a mezzo avvertimenti e potenziali misure di limitazione delle connessioni, ai provider era stata ventilata la possibilità che i dati relativi ai loro utenti potessero essere richiesti dai detentori dei diritti per risalire all’identità dell’intestatario di un contratto o per denunciarne i comportamenti: Malibu Media, che pure non partecipa al programma dei six strike , ha scelto di battere proprio questa strada.
La casa di produzione cercava informazioni su tale Kelley Tashiro, abbonata Comcast di Indianapolis nei confronti della quale aveva avviato un’azione legale. Ottenere informazioni sui comportamenti online della donna, verificare se i suoi abusi del diritto d’autore fossero una abitudine, sarebbe servito a Malibu Media a supportare le proprie accuse .
Un giudice dell’Indiana ha ora riconosciuto a Malibu Media la possibilità di sollecitare la testimonianza di Comcast . L’ISP, che, a differenza di quanto stabilito in casi più recenti , già era stato costretto dalla decisione di un giudice a identificare l’indirizzo IP segnalato da Malibu Media in Kelley Tashiro, dovrà ora accondiscendere alle richieste della casa di produzione, rivelando informazioni sull’abbonata, quali eventuali notifiche di violazione dei diritto d’autore e i dati relativi al consumo di banda .
Non è dato sapere come reagirà Comcast, se tenterà di opporsi alla consegna dei dati della propria utente. Certo è, osserva Torrentfreak , che il Center for Copyright Information , che gestisce il sistema dei six strike assicurando ai netizen statunitensi il massimo rispetto della privacy, potrebbe non gradire: le informazioni, fra quelle conservate allo scopo di far funzionare un sistema non punitivo, sono state richieste da un detentore dei diritti che non aderisce al sistema e che non ha esattamente intenzione di convincere la signora Kelley Tashiro a scegliere la legalità con le buone maniere.
Gaia Bottà