Prime schermaglie sulle strategie di enforcement del diritto d’autore introdotte negli Stati Uniti dal meccanismo noto come Copyright Alerts , l’insieme degli avvisi diramati agli scariconi seriali dai vari provider a stelle e strisce. La disputa è tra Malibu Media, produttore di contenuti pornografici indicato dai più come un agguerrito troll del copyright , e i vertici di Verizon, nella sfida legale lanciata contro un misterioso utente BitTorrent residente in Texas .
Nella causa contro John Doe – termine anglosassone per indicare una persona ignota – i rappresentanti di Malibu Media hanno chiesto all’ISP statunitense un corposo insieme di dati sulle attività digitali del suo abbonato texano. Tra questi, il numero di avvertimenti (strikes) inviati dal provider , l’utilizzo della banda da parte del downloader, i contenuti visualizzati e successivamente scaricati a mezzo BitTorrent.
Ottenuta la specifica subpoena – l’autorizzazione firmata da un giudice per il rilascio coatto delle informazioni – Malibu Media ha trovato nello stesso provider un ostacolo forse inatteso, a pochi mesi dalla definitiva implementazione degli allarmi del diritto d’autore. I vertici di Verizon, così come in passato , si sono infatti rifiutati di consegnare i dati ., per proteggere i propri abbonati dalle tattiche aggressive di società come Malibu Media
In particolare , Verizon ha accusato la società per adulti di voler molestare legalmente i vari John Doe . Nella visione di Malibu Media, la consegna di informazioni relative agli avvisi o alle cosiddette DMCA notices – ovvero le comunicazioni inviate per la rimozione dei contenuti illeciti previste dal Digital Millennium Copyright Act – risulterebbero fondamentali per il prosieguo del processo, così come i dettagli sull’utilizzo della banda , generalmente più voluminoso per gli abitudinari del download selvaggio.
Mauro Vecchio