Copyright, Microsoft contro Microsoft

Copyright, Microsoft contro Microsoft

L'azienda di Redmond chiede a Google di rimuovere i link ad alcuni contenuti presenti sul suo stesso sito ufficiale. BigG se ne accorge e non tocca i contenuti in falso odore di pirateria
L'azienda di Redmond chiede a Google di rimuovere i link ad alcuni contenuti presenti sul suo stesso sito ufficiale. BigG se ne accorge e non tocca i contenuti in falso odore di pirateria

Una curiosa richiesta di rimozione di collegamenti, inviata per conto di Microsoft contro una serie di link a prodotti software disponibili su alcuni siti ufficiali della stessa azienda di Redmond . L’ennesimo sbaglio nel sistema di notice and takedown previsto dal testo legislativo statunitense Digital Millennium Copyright Act (DMCA) per tutelare gli interessi dei legittimi detentori dei diritti.

Inviate a Google, le richieste di rimozione coinvolgono un gruppo di link allo store ufficiale di Microsoft, così come alle pagine di supporto clienti e alle presentazioni ufficiali dei prodotti made in Redmond sul sito di Office. La Grande M è stata fortunata, dal momento che i responsabili di Mountain View hanno individuato l’errore e dunque rinunciato alle operazioni di rimozione dal search californiano.

Al di là degli imbarazzi – si trovano numerosi precedenti di segnalazioni erronee, generalmente attribuibili alle parole chiave utilizzate in automatico dai sistemi di monitoraggio del web – Google ha visto aumentare a dismisura il numero delle takedown request per violazione del copyright online. Dal gennaio 2013 il motore di BigG ha ricevuto un totale di 100 milioni di URL segnalate, praticamente più del doppio rispetto a tutto il 2012 .

Il volume è certamente spropositato, più volte criticato a causa di errori simili a quelli commessi da Microsoft – o meglio dall’azienda LeakID , che ha agito in sua vece – con l’adozione di sistemi automatici non esattamente perfetti per efficacia. La stessa azienda di Mountain View ha però vantato una vasta esperienza nelle attività di filtraggio delle richieste che arrivano ormai a getto continuo.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
31 lug 2013
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