Mountain View (USA) – Ancora guai per il grande motore di ricerca. La pioggia di denunce contro l’azienda di Mountain View, in California, non accenna a diminuire. Stavolta è il caso degli ex-soci della Digital Envoy , ideatori di una tecnologia per la localizzazione geografica degli utenti internet. La Corte Distrettuale di San Jose ha autorizzato Digital Envoy a procedere con l’azione legale, iniziata nel 2004 presso i tribunali di Atlanta, in Georgia.
Google è accusato di aver violato gli accordi tra le due aziende e di avere intrapreso concorrenza sleale . I vertici della grande G, contrariamente a quanto concordato con il partner, avrebbero utilizzato impropriamente il sistema “Digital IP” per massimizzare i profitti del programma AdSense.
Adesso gli avvocati di Digital Envoy richiedono un rimborso . Questo perché il motore di ricerca continuerebbe ad utilizzare la tecnologia Digital IP nonostante la fine dei rapporti commerciali tra le due aziende. Google si difende sostenendo che la licenza siglata a suo tempo con Digital Envoy prevedeva l’uso totale del sistema di rintracciamento geografico: non solo per l’attività di ricerca ed indicizzazione pagine, ma anche per tutte le applicazioni derivate dalla tecnologia AdSense.
I giudici californiani hanno quindi autorizzato le due parti a procedere verso “il raggiungimento di un giudizio imparziale sul contenzioso”. Tradotto in linguaggio comprensibile, significa che presto il team di avvocati del Googleplex dovrà ripresentarsi in tribunale.
Tommaso Lombardi