Si sono fatti portatori degli interessi dell’industria dei contenuti, hanno sguinzagliato branchi di avvocati per mettere con la spalle al muro migliaia di cittadini della rete responsabili di aver condiviso illecitamente delle opere cinematografiche. Ma hanno approfittato della creatività altrui, facendosi rappresentare da un sito che era un mero calco di un altro sito.
Lo US Copyright Group, braccio legale armato dei detentori dei diritti, si è reso celebre per aver promesso di vendicare gli autori del premio Oscar The Hurt Locker rintracciando i condivisori ritenuti responsabili del suo insuccesso commerciale, esercitando pressioni sui provider e chiedendo agli utenti risarcimenti . US Copyright Group ha creato un sito per far convergere i netizen raggiunti dagli avvertimenti, ottenere 2.500 dollari di risarcimento e sveltire le procedure scongiurando la trafila in tribunale. Un sito che nei mesi scorsi non è sfuggito all’ esame di Torrentfreak , e che ha mostrato evidenti somiglianze con un sito approntato allo stesso scopo da un altro team legale dedito a rastrellare colpevoli e a raggranellare compensazioni.
La stessa immagine campeggiava sulla home dei due siti, quello di US Copyright Group ovvero www.copyrightsettlement.info e quello di Copyright Enforcement Group ovvero www.copyrightsettlements.com , le stesse parole per invitare i cittadini della rete a risolvere la controversia estraendo la carta di credito. US Copyright Group forniva un contatto telefonico, quello della concorrenza.
“Abbiamo un’azienda che ha sviluppato per noi il sito a New York – tenta di smarcarsi Tom Dunlap, rappresentante dello US Copyright Group, che invita ad effettuare un raffronto – il nostro sito non somiglia né ha nulla a che fare con l’altro sito”. Dunlap classifica l’attacco di Torrentfreak come malignità volte a gettare ombra sulla tutela del diritto d’autore: “Non siamo mai stati online con un sito come quello mostrato nell’articolo”.
È trascorso del tempo, la parti sono state avvertite: in questo periodo il sito di US Copyright Group si è trasformato, ma solo all’apparenza. Il codice che sorregge la pagine del team legale rivela ancora il calco, brandelli di testo identici fanno la loro comparsa sull’uno e sull’altro sito.
Nessuna relazione, se non le somiglianze dei due website, tra US Copyright Group e Copyright Enforcement Group, ha confermato la seconda associazione. Che promette di scodellare entro breve un’ingiunzione.
Gaia Bottà