Google in Corea del Sud non può dormire sonni tranquilli: dopo i raid delle autorità conseguenti alle indagini avviate nell’ambito della questione Street View e all’ accusa di violazione della normativa antitrust attraverso i contratti di licenza del suo sistema operativo mobile Android, i suoi uffici vengono ispezionati dalla polizia anche alla ricerca dei dati di localizzazione degli utenti , in seguito alle recenti accuse mosse a Mountain View per violazione della privacy.
Le autorità sudcoreane, in base alle recenti accuse mosse a Mountain View secondo le quali avrebbe raccolto informazioni relative alla localizzazione dei propri utenti senza il loro esplicito permesso, hanno fatto irruzione all’interno degli uffici di Seul del servizio AdMob di Google alla ricerca di eventuali archivi di dati personali.
“Sospettiamo – ha riferito un ufficiale di polizia – che AdMob raccolga informazioni di localizzazione senza il consenso o l’approvazione della commissione delle comunicazioni coreana”.
Google ha assicurato, come negli Stati Uniti, la piena collaborazione con le autorità.
Intanto Apple, il cui file consolidated.db contenente un anno di dati di localizzazioni dell’utente (apparentemente frutto di un bug) ha dato il via a tutta la polemica, sarebbe ora pronta a superare la questione con un aggiornamento di sistema , annunciato “per le prossime settimane” e già in lavorazione . iOS 4.3.3, dicono le anticipazioni, interromperà il backup del file via iTunes, ridurrà la finestra di tempo in cui i dati vengono conservati per evitare che si arrivi ad un anno di cronologia, si cancellerà del tutto nel momento in cui i Location Service vengono disabilitati e, collateralmente, migliorerà la durata della batteria e sistemerà alcuni ulteriori bug riscontrati in iPod.
Claudio Tamburrino