Saranno oltre 3mila i cyber-poliziotti che la Corea del Sud formerà per proteggere le imprese da attacchi via Web.
A rivelarlo è l’agenzia di stampa Yonhap che ha anche specificato che gli sceriffi della Rete avranno lo scopo di tutelare le aziende coreane , prevenendo le incursioni via Internet e le fughe di dati sensibili.
La Corea del Sud, che è già dotata di un’unità cyber-militare, in caso di attacchi provvederebbe anche alla creazione di una task-force formata da civili oltre che da membri dell’apparato governativo e coordinata dal servizio di intelligence nazionale.
La formazione dei 3mila poliziotti speciali, selezionati tra esperti del settore, sarebbe dunque una misura necessaria dati i recenti attacchi informatici subiti da Seoul. Durante l’estate, pagine governative e non, come quella della Kookmin Bank, erano state bloccate da un’invasione di malware, attribuita da alcuni alla Corea del Nord.
Inoltre, la decisione di formare e mobilitare i cyber-poliziotti è ancor più motivata se si pensa che la Corea del Sud è uno dei paesi più “connessi” al mondo e dunque maggiormente sensibile ad attacchi di questo tipo. Una recente ricerca le aveva attribuito un primato da far invidia perfino agli States: la velocità di connessione a Seoul raggiungerebbe i 20,4 megabit al secondo di media, garantendole così il primo posto di questa classifica tecnologica.
Federica Ricca