Due cracker finiti in manette, accusati di aver guadagnato quasi 900mila dollari con la vendita illecita di informazioni personali a varie società operative nel telemarketing . In seguito agli arresti – coinvolte altre sette persone per il presunto acquisto degli stessi dati – i vertici del colosso sudcoreano KT Telecom hanno diramato un imbarazzante comunicato.
In sei mesi – dal febbraio al luglio di quest’anno – i cracker sono riusciti a strappare ai sistemi della telco asiatica qualcosa come 8,7 milioni di utenti. Nomi completi, numeri di telefono, dati di registrazione in base alla residenza .
“Siamo veramente dispiaciuti – ha ora commentato un portavoce di KT Telecom – Alla luce di questo incidente, rafforzeremo le misure per la sicurezza interna dei nostri sistemi, con una campagna di sensibilizzazione indirizzata a tutti i dipendenti”. Una fuga enorme se considerato che la telco asiatica ha attualmente 16 milioni di abbonati .
Dettaglio inquietante, l’azienda sudcoreana avrebbe contattato la polizia solo alla metà dello scorso luglio. Garantendo ai cracker il tempo necessario per piazzare i dati alle varie società del telemarketing, con un guadagno totale di 1 miliardo di won.
Mauro Vecchio