La Corea del Sud ha già, secondo le statistiche , le connessioni più veloci del mondo, ma il nuovo progetto del governo spinge a distanziare ancora gli ideali inseguitori: entro il 2012 Seul intende offire ad ogni abitazione una connessione da un gigabit al secondo .
Un Gb/s rappresenterebbe, per esempio, 200 volte la velocità media (circa 5Mb/s) attualmente garantita negli Stati Uniti. Proprio il Presidente Obama nel suo discorso sullo stato dell’unione aveva tirato in ballo la Corea del Sud come paragone di velocità di banda e pungolo per spingere il suo programma di spesa da 18,7 miliardi di dollari per la banda larga.
Un programma pilota è già stato inaugurato dal Governo di Seul e riguarda 5mila nuclei familiari in cinque diverse città coreane: la connessione ultraveloce è offerta , per il momento, a meno di 27 dollari al mese. Il costo totale del programma dovrebbe essere di 24,6 miliardi di dollari, di cui il governo ne mette uno: le linee DSL dovranno essere sostituite, mentre quelle in fibra ottica potranno essere utilizzate per la nuova velocità. A finanziarlo saranno gli operatori privati del paese: Kt, SK Telecom e il fornitore di cavi CJ Hellovision.
Non sorprende che a supervisionare la rivoluzione digitale coreana ci sia un ingegnere di 28 anni , Choi Gwang-gi, che vede un futuro fatto di televisori 3D, Web TV, multimedia ad alta definizione, videoconferenze e cloud computing, in cui la necessità di Internet sarà ancora più sentita.
Verso il gigabit si stanno muovendo anche altri paesi: l’Australia ha come scadenza il 2018, mentre Google sta organizzando programmi pilota in alcune località come il campus di Stanford; Hong Kong e Giappone (per 70 dollari al mese) già offrono un servizio gigabit, così come la città di Chattanooga (Tennessee) che sembra offrire la connessione gigabit alla cifra di 350 dollari al mese.
Claudio Tamburrino