Milano – Sta assumendo toni sempre più allarmanti la vicenda di Park Geun-hye, presidente della Corea del Sud ufficialmente destituita nelle scorse ore dopo un voto del Parlamento e la decisione di conferma della Corte Costituzionale. Park è accusata di aver favorito gli interessi economici di una serie di imprenditori, uno su tutti il delfino della multinazionale Samsung, e di aver ricevuto in cambio danaro versato sui conti di una sua confidente e amica di lunga data. In seguito alla decisione ci sono state manifestazioni in piazza , culminate in duri scontri tra cittadini e forze dell’ordine, con tanto di vittime tra la popolazione.
La figura di Park Geun-hey è emblematica: figlia di Park Chung-hee, dittatore militare dell’epoca della Guerra Fredda, nel suo caso aveva ottenuto la carica di presidente mediante una regolare elezione democratica. Prima donna ad occupare il seggio in Corea del Sud, è di vocazione una moderata: la sua destituzione apre la strada all’attuale opposizione, fautrice di un approccio decisamente più muscolare nei confronti della minaccia della Corea del Nord , e ciò costituirà senza dubbio motivo di dibattito nel corso della prossima campagna elettorale e pure nei rapporti con le potenze mondiali quali USA e Cina.
La vicenda giudiziaria che ha portato alla destituzione di Park è lungi da essere chiarita: fino a questo momento il presidente ha goduto dell’immunità che la sua carica le garantiva, ma ora potrebbe essere chiamata a rispondere in tribunale dei reati che hanno già condotto all’arresto e all’incriminazione di Jay Y. Lee, vicepresidente e di fatto detentore del pacchetto di controllo di Samsung. Proprio la successione di Lee al vertice della multinazionale sarebbe alla base della corruzione oggetto dell’inchiesta: per subentrare al padre malato, Lee avrebbe fatto pressione indirettamente sul presidente Park tramite la concessione di generose donazioni alle attività di una sua confidente.
Park, secondo i giudici , avrebbe quindi tirato i fili per convincere il capo del National Pension Service, Moon Hyung-pyo, a investire in un’operazione finanziaria che ha visto la fusione di due entità facenti parte dell’universo Samsung, una manovra che ha consolidato la posizione di Lee al vertice dell’azienda. Lee e Moon sono stati arrestati , accusati anche di aver mentito nel corso dell’inchiesta parlamentare che ha portato all’impeachment di Park, e ora anche quest’ultima potrebbe rischiare il carcere venendo meno le garanzie costituzionali che l’hanno tenuta al riparo din qui dalle accuse della magistratura .
Al momento sia Park che Lee, e ovviamente anche Samsung, negano qualsiasi illecito e respingono tutte le accuse: il presidente destituito ha anche annunciato che non lascerà la residenza ufficiale che occupa al momento, nonostante il suo incarico sia decaduto. Complesso anche stabilire di quanto appoggio popolare goda Park: i sentimenti nei suoi riguardi sono controversi, e le proteste svoltesi nella notte e che sono costate la vita a due manifestanti dimostrano una certa spaccatura tra i cittadini , che si dividono tra chi la sostiene e chi invece preme per una severa persecuzione dei crimini e di chi li avrebbe commessi.
Luca Annunziata