Andare incontro ai desideri degli utenti o, quantomeno, rendersi conto che il mondo è mutato, il mercato è cambiato e che in paesi come la Corea del Sud la banda larga la fa da padrona: c’è tutto questo dietro la decisione di uno dei maggiori studios di Hollywood, Warner Bros., di rilasciare nel paese i propri film su Internet prima ancora di diffonderli sul supporto tradizionale, il DVD.
Per una major hollywoodiana si tratta naturalmente di una rivoluzione culturale ma è una innovazione legata al tentativo di arginare la pirateria . I dirigenti dell’azienda ammettono che la Corea del Sud è stata per lungo tempo un ottimo mercato per le proprie produzioni ma con l’esplosione del broad band le cose sono cambiate , i consumatori si sono sempre più spesso rivolti alla rete per trovare e scaricare i film di proprio interesse, per non parlare della diffusione epidemica di supporti masterizzati illegalmente, e ivi diffusi sul mercato nero.
In Corea, vuoi per i forti investimenti in fibra, vuoi per la particolare urbanizzazione del paese, la banda larga ha conosciuto soprattutto negli anni scorsi uno sviluppo fenomenale , che ha proiettato il paese tra i territori più innervati dalla rete veloce. Per Warner si tratta quindi di compiere un salto culturale che dia seguito ai già numerosi ripensamenti che la casa ha espresso in passato sul rapporto del cinema industriale con le nuove tecnologie della comunicazione.
La major, inoltre, in Asia sta accelerando: in Cina non si limita a perseguire l’illegalità , vera o presunta, ma tenta da tempo di arginare la pirateria rampante, ad esempio distribuendo DVD a prezzi stracciati .
A determinare il successo dell’iniziativa coreana saranno con ogni probabilità non solo i prezzi praticati sui file ma anche le tecnologie con cui verranno distribuiti . Se saranno blindati con lucchetti che ne impediscano una comoda fruizione, come succede spesso e volentieri con il DRM con cui si coccolano certi industriali dei contenuti, sarà per Warner ancora più difficile e complicato competere con i file che circolano liberamente in rete, ad esempio sui circuiti di scambio.