Uno a zero per Corellium e palla al centro. Nella battaglia legale appena iniziata che vede la software house dover fronteggiare il colosso Apple, un giudice ha respinto il reclamo per violazione del copyright presentato dal gruppo di Cupertino. Della questione abbiamo scritto su queste pagine lo scorso anno: la mela morsicata ritiene illegale il programma realizzato dallo sviluppatore che consente di lanciare repliche virtuali di iPhone e iOS in modo da condurre test di sicurezza.
Apple vs Corellium: la prima decisione del giudice
Determinante la presenza di funzionalità aggiuntive nello strumento proposto da Corellium, in particolare quelle che rendono possibile la modifica del kernel e l’interruzione dei processi. Per il giudice si tratta di fair use.
Corellium ha apportato diversi cambiamenti ad iOS e incorporato codice proprio per creare un prodotto con uno scopo trasformativo. Pertanto, la questione del profitto di Corellium non mina la sua difesa basata sul fair use, in particolare se si considera il beneficio pubblico legato al prodotto.
Rinviata invece un’ulteriore decisione sul caso con riferimento a una potenziale violazione del Digital Millenium Copyright Act per aver forzato alcuni sistemi di sicurezza posti in essere da Apple. Dunque la vicenda non si può ancora considerare conclusa.
Ha preso il via nell’agosto 2019 con una denuncia depositata presso la United States District Court for the Southern District of Florida in riferimento a quello che la mela morsicata ha definito “un chiaro caso di infrazione di opere dall’elevato valore protette da copyight”. Al team di Corellium viene dunque imputato di non essere in possesso delle autorizzazioni necessarie per proporre agli utenti utenti la virtualizzazione di dispositivi e sistemi operativi.