Considerando la diffusione del coronavirus che ormai interessa pressoché ogni paese al mondo, nel fine settimana Airbnb ha aggiornato la propria policy battezzata Circostanze Attenuanti in modo da consentire sia agli host sia agli ospiti di cancellare le prenotazioni già effettuate sulla piattaforma senza andare incontro ad alcuna penalizzazione economica.
Airbnb: una policy per l’emergenza coronavirus
Una misura che si applica a tutto il pianeta, per le prenotazioni effettuate fino al 14 marzo riguardanti il periodo compreso tra il 14 marzo e il 14 aprile. L’unica eccezione interessa la Cina e gli spostamenti all’interno dei confini nazionali: lì, proprio dove il contagio ha avuto inizio, il servizio tornerà ad applicare le regole di sempre in data 1 aprile. Questo per via del fatto che il paese sta pian piano cercando di tornare alla normalità dopo aver attuato con successo rigide misure di contenimento.
Come già scritto la scorsa settimana, l’impatto del coronavirus sull’economia sta interessando anche gli host di Airbnb. Molti si sono già detti in difficoltà per via delle cancellazioni e delle conseguenti mancate entrate. Dal CEO Brian Chesky sono in ogni caso giunte dichiarazioni ottimistiche:
Airbnb è nata durante una crisi globale. Non ci ha fermato allora e non ci fermerà adesso.
Quanto sta accadendo farà con tutta probabilità slittare anche la quotazione in borsa del gruppo, un’operazione a lungo pianificata e che secondo la strategia dell’azienda avrebbe potuto concretizzarsi in questi mesi.