Ennesimo ostacolo nel percorso che porterà Airbnb alla quotazione in borsa: dopo i cambi al vertice degli anni scorsi è ora l’emergenza coronavirus ad allontanare la IPO fissata secondo i ben informati per il periodo marzo-aprile. Il termine probabilmente slitterà, stando a quanto riportato da Bloomberg.
Airbnb: IPO rimandata per il coronavirus?
Le cause sono facilmente identificabili: l’impatto sull’economia della situazione attuale e un significativo calo nel volume delle prenotazioni sulla piattaforma. I numeri ufficiali dell’azienda parlano di affari in passivo per 322 milioni di dollari nel mese di febbraio, mentre nello stesso periodo del 2019 erano stati registrati profitti per 200 milioni di dollari. Insomma, non è forse il momento migliore per compiere un passo a lungo ponderato e pianificato.
Poco dopo l’esplosione del contagio da coronavirus che a gennaio ha interessato la Cina, i vertici di Airbnb hanno scelto di andare incontro ai loro utenti permettendo la cancellazione gratuita (senza alcuna penale o commissione) di tutte le prenotazioni già effettuate fino al 1 aprile. Una misura che sta però pesando: -80% nel giro di affare nel paese rispetto a un anno fa.
L’attività del gruppo è legata a doppio filo all’ambito del turismo che inevitabilmente sta risentendo dell’emergenza. La cancellazione dei voli da o verso i territori maggiormente colpiti (Italia compresa) così come la diffusione della patologia su scala ormai pressoché globale di certo non aiutano. Meglio dunque per la società attendere e capire meglio come evolverà la situazione.
La società, fondata nel 2007, è stata di recente definita dall’Europa una società di informazione e non un agente immobiliare. Lo scorso anno ha acquisito HotelTonight a fronte di un investimento economico non quantificato, confermando così l’intenzione di voler espandere il proprio raggio d’azione verso le strutture alberghiere più tradizionali.