Cosa può fare la digitalizzazione per uscire dalla crisi del Coronavirus? Molto, poco, tutto o nulla: la digitalizzazione è uno strumento di grande impatto potenziale, non consente improvvisazioni, ma è una risorsa da tenere in considerazione in un momento emergenziale come quello che l’Italia (e il mondo intero) sta affrontando in questo momento. Questo vuol fare Paola Pisano: recepire idee, raccogliere progetti, immaginare azioni diffuse che distribuiscano ai cittadini nuovi strumenti in questa fase di resistenza all’esposizione al contagio.
Quel che servono sono le idee: il Ministero dell’Innovazione intende mettere a disposizione la propria assistenza per consentire ad aziende ed enti virtuosi di poter continuare a remare anche in quarantena, anche in un momento di isolamento, anche in una parentesi che ci tiene tendenzialmente lontani da persone, aziende e scuole.
Oggi l’Italia è chiamata ad affrontare un momento di emergenza sanitaria, per contrastare la diffusione del Coronavirus (SARS-CoV-2), che sta incidendo notevolmente sulla vita di decine di migliaia di persone che si trovano nelle aree sottoposte a restrizioni. Anche in questo contesto difficile, l’innovazione può dare il suo contributo, se non a ritrovare la normalità forzatamente perduta, almeno a trovare una quotidianità diversa nella quale non dover rinunciare a lavorare, a informarsi, a fare la spesa, alla propria socialità e, specie per i più piccoli, al gioco, alla formazione, all’istruzione.
Improvvisamente la prospettiva è cambiata: se prima si cercava nella digitalizzazione un modo per evolvere la situazione verso una nuova dimensione, ora la digitalizzazione può diventare un’ancora di salvezza. Chiunque abbia istituito servizi, progetti o cantieri per il supporto a comuni, aziende o persone in difficoltà può dunque contattare il team Repubblica Digitale presso l’apposito indirizzo email e far sapere quale sia l’attività intrapresa:
Che siate una multinazionale o una partecipata pubblica, una startup, una piccola o media impresa, un’associazione di volontari o semplicemente degli appassionati di digitale e tecnologia, se pensate di disporre di una soluzione, di un servizio capace di fare la differenza per garantire un quotidiano sostenibile a chi vive nelle aree sottoposte a misure di contenimento per il virus, scriveteci.
E-learning, smart working, ma anche molto di più: il ministero è evidentemente recettivo e pronto a fare il possibile affinché ogni iniziativa possibile possa contribuire ad aiutare l’Italia in questo frangente.