Come si può evitare di spendere una fortuna per poter accedere ad un gel disinfettante efficace ai tempi del Coronavirus? Si può credere alla prima condivisione incontrata su Facebook, si può accettare di buon grado l’ennesimo consiglio giunto via WhatsApp, oppure ci si può fidare di fonti affidabili con istruzioni basate sulla scienza. E così faremo, fornendo qui le istruzioni che la World Health Organization prima e Medical Facts poi (di Roberto Burioni) propongono. Ma attenzione: secondo l’Istituto Superiore di Sanità è comunque meglio evitare questa procedura, affidandosi quindi ai prodotti già disponibili. Ecco perché.
Amuchina fai-da-te: ecco come
Abbiamo visto tutti cosa sta accadendo in questi giorni, con il prezzo dei gel disinfettatanti balzati a prezzi fuori da ogni logica in conseguenza del panico crescente e delle scorte terminate presso le rivendite locali. La corsa alla soluzione alternativa lascia però come sempre ampie praterie all’improvvisazione, alla credulità ed infine ai danni collaterali. Inutile diluire la candeggina, però: non è la stessa cosa, benché così dicano quelli che “l’ho letto su Facebook”.
Meglio fidarsi dunque di istruzioni certificate dalla medicina (pdf), realmente utili a creare un gel disinfettante efficace che si possa produrre, conservare e sfruttare in casa in pochi minuti e a basso costo. Senza dimenticare che acqua e sapone svolgono lo stesso ruolo senza grossi problemi e ce ne sia in abbondanza più o meno ovunque.
Ingredienti
- Alcool alimentare (quello utilizzato per la preparazione di liquori)
- Acqua ossigenata 3% (o 10 volumi)
- Glicerina o glicerolo (in farmacia)
Tempo necessario? Pochi minuti. Costo? Secondo i nostri calcoli è possibile acquistare tutto ciò online per pochi euro (meglio cercare l’alcool in loco, mentre per il resto lo si può trovare anche online per 7 euro + 12 euro), mettendo assieme un quantitativo di gel disinfettante sufficiente per l’intero condominio.
Istruzioni
Lasciamo le istruzioni direttamente alle parole del team di Roberto Burioni:
Ora prendete un recipiente pulito dove sia segnato il livello di un litro (una caraffa graduata di quelle che si usano in cucina va benissimo), e versateci 833 ml di alcol usando un recipiente graduato (non state preparando il carburante di un razzo interplanetario, quindi se sono 832 o 834 non accadrà niente di male). Poi, con una siringa, prendete 42 ml di acqua ossigenata e aggiungetela all’alcol e mescolate. Adesso arriva la parte più complicata: dovete aggiungere 15 ml di glicerina, che però è molto densa e quindi vi farà un poco arrabbiare, ma non perdetevi d’animo. A questo punto miscelate bene e aggiungete acqua che avete fatto bollire per fare arrivare al volume totale di un litro.
E attenzione alla conservazione: raccomandarsi che sia lontano dai bambini e da possibili confusioni relative ad accidentale ingestione.
Cosa c’è di innovativo in tutto ciò?
Cosa c’è di innovativo in un gel disinfettante preparato in casa con prodotti tradizionali? Il metodo, il ragionamento, la proattività. C’è la capacità di risolvere un problema evitando il semplice acquisto one-click, basato sulla prima url in entrata, aggirando l’ennesimo “Condividi!”. Tutto e nulla, quindi, laddove il semplice ragionamento diventa fattore innovativo nel mezzo di una crisi generalizzata nella quale – tra allarmisti e basse ironie – si fatica a tenere dritta la barra della ragione.
Per evitare che l’Amuchina schizzi a 300 euro a flaconcino, come successo in questi giorni, è sufficiente non acquistarla. Per evitare che i parassiti della paura drenino denaro dalle persone, è sufficiente evitare il panico stesso. Capacità di ricerca delle fonti giuste, capacità di elaborare i messaggi in entrata tramite i social network, capacità di comprensione della situazione senza abbandonarsi a corse precipitose prive di utilità. Ecco come si può agire ai tempi del Coronavirus: con calma e raziocinio.
ISS: meglio evitare il fai-da-te
L’Istituto Superiore di Sanità conferma la bontà delle indicazioni della guida redatta dalla World Health Organization, ma al tempo stesso raccomanda gli utenti di evitare le preparazioni casalinghe:
Tutti i prodotti che vantano in etichetta un’azione “disinfettante” sono autorizzati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) sul territorio nazionale dal Ministero della Salute previa valutazione della loro efficacia e sicurezza da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Sulla base di tali indicazioni il produttore ha l’obbligo di predisporre un’etichetta che riporti i componenti costitutivi del prodotto, nonché i pericoli associati al suo utilizzo e i relativi consigli di prudenza. L’etichetta, che deve essere validata dall’ISS e autorizzata dal Ministero della Salute, è fondamentale per evitare l’uso improprio del prodotto. […]
Pertanto, la Guida OMS, che include anche informazioni sul corretto utilizzo e sull’etichettatura del prodotto finale, fornisce due ricette destinate alle farmacie o ad appositi laboratori. Le due ricette, che si riferiscono alla produzione di grandi volumi (10 litri), prevedono l’utilizzo di sostanze pericolose sia dal punto di vista degli effetti per la salute umana che dal punto di vista dei pericoli fisici. […]
Sulla base delle caratteristiche di pericolo delle sostanze previste nelle due ricette non è consigliabile preparare in casa i prodotti anche in considerazione del fatto che le sostanze di partenza devono rispondere a precisi standard di qualità, come indica l’OMS. Tuttavia, non potendo escludere una preparazione “fai da te”, si sottolinea che un preparato contenente sostanze pericolose non deve mai essere conservato in contenitori anonimi privi di etichetta e di informazioni sul contenuto e della data di preparazione; questa tipologia di prodotti deve essere conservata lontano dalla portata dei bambini, dai prodotti alimentari e da prodotti con altra destinazione d’uso.