L’improvvisa esplosione dell’epidemia di coronavirus, la corsa all’accaparramento di alcuni prodotti e la volontà di alcuni di lucrare sul bisogno della popolazione hanno portato a una ingiustificata impennata dei prezzi per articoli come mascherine e gel igienizzanti. In Italia le autorità si sono mosse in modo piuttosto tempestivo, intervenendo con indagini, sequestri e più in generale al fine di evitare abusi. Un’ennesima conferma arriva oggi dal MISE.
MISE, GdF e AGCM contro i prezzi gonfiati
Da febbraio il Ministero dello Sviluppo Economico controlla tutte le segnalazione giunte dai cittadini presso i propri canali e uffici, coordinando la sua azione con Guardia di Finanza e Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, operando ognuno per i rispettivi profili di competenza. Queste le parole di sottosegretario Alessia Morani.
Le segnalazioni caratterizzate da elementi circostanziati, con riferimento specialmente ai prezzi di mascherine e altri prodotti che coadiuvano il contenimento dei rischi di contagio, sono sistematicamente condivise con la Guardia di Finanza e con l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, ciascuno per i profili di competenza.
Tra gli obiettivi quello di evitare che pratiche scorrette possano ripetersi, anche in vista dell’avvicinamento alla ormai parecchio discussa Fase 2 che dovrebbe interessare l’Italia così come gli altri paesi per diverso tempo. Un periodo durante il quale sarà essenziale garantire alla cittadinanza l’accesso ai dispositivi di protezione individuale, considerando il progressivo ritorno alla normalità e l’esigenza di tutelarsi dal rischio contagio. Prosegue Morani.
Parallelamente è stato potenziato lo scambio di dati con l’ISTAT, il sistema camerale e altri soggetti istituzionali al fine garantire non solo l’analisi dell’andamento dei prezzi al consumo, ma anche di quelli lungo l’intera filiera distributiva.
Dal comunicato odierno del MISE apprendiamo inoltre che è stato avviato un tavolo a distanza con tutte le associazioni di categoria, nella filiera produttiva e in quella distributiva, affinché possano essere monitorate le operazione e scongiurato il pericolo che ulteriori criticità si possano verificare su altri beni di prima necessità. L’intervento si riferisce anche a un’azione di moral suasion rivolta alle imprese.