Coronavirus: ecco i siti italiani di informazione di cui non fidarsi

Coronavirus: i siti italiani di cui non fidarsi

Secondo gli analisti indipendenti di Newsguard ci sono fonti di informazione in Italia assolutamente inattendibili in tema Coronavirus: ecco quali.
Coronavirus: i siti italiani di cui non fidarsi
Secondo gli analisti indipendenti di Newsguard ci sono fonti di informazione in Italia assolutamente inattendibili in tema Coronavirus: ecco quali.

Ci sono siti che, in tema di Coronavirus, non sono assolutamente affidabili. Ce ne sono molti e alcuni sono anche italiani. Non lo diciamo noi: lo dice NewsGuard, con un elenco che non vuol essere esaustivo, ma che vale come validissimo punto di partenza.

Prima di proseguire con la letture di questa analisi, fate una scommessa con voi stessi: riuscite ad immaginare quali siano le fonti italiane meno attendibili sul tema più cercato del momento? Facendo mente locale sulle questioni lette in questi giorni online, riuscite a immaginare chi potrebbe aver ricevuto la bocciatura di questo importante riferimento analitico dell’informazione in rete?

NewsGuard: analisi indipendente di affidabilità

Newsguard: questo è un nome che si sta facendo conoscere sempre di più, in quanto strumento utile a selezionare le fonti che si adoperano quando ci si informa in rete. Non è uno strumento di validità assoluta e questo perché le sue valutazioni sono lunghe nel tempo, ma quando si accende un semaforo verde o un semaforo rosso, bisogna star certi che ci sono valide motivazioni a supporto.

NewsGuard usa il giornalismo per contrastare il diffondersi di notizie false, cattiva informazione e disinformazione. I nostri analisti, che sono giornalisti esperti, svolgono ricerche sulle testate giornalistiche online per aiutare i lettori a distinguere quelle che fanno realmente giornalismo, da quelle che non lo fanno.

Come funziona NewsGuard? Lo spiega il gruppo stesso:

Le nostre valutazioni riguardano oltre 4.000 siti di notizie e informazione che rappresentano il 95% dell’engagement online negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia, Germania e Italia. Il nostro team di controllo è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per identificare nuovi siti che pubblicano disinformazione prima che i loro articoli si diffondano ampiamente.

NewsGuard: non fidatevi di Tgcom

NewsGuard ha spiegato che sul tema Covid-19 ha messo in piedi un apposito “Coronavirus Misinformation Tracking Center” con lo scopo di monitorare l’informazione sul tema per tracciare le fake news, valutarne l’esposizione e cercare le fonti che se ne fanno portatrici. Una volta effettuata l’analisi compiuta delle notizie prodotte sul tema, gli analisti hanno redatto un report che argomenta, fonte per fonte, il giudizio del gruppo.

Queste le fonti che, in Italia, sono considerate inaffidabili:

  • Tgcom24.mediaset.it
  • Maurizioblondet.it
  • Leggilo.org
  • VoxNews.info
  • Mednat.org

Interessante notare come, al primo posto tra le segnalazioni, compaia un riferimento che, a rigor di logica, in un paese ove un Ordine dei Giornalisti invia missive che invitano a trattare il tema Coronavirus con massima attenzione, dovrebbe essere tutto fuorché inaffidabile: si tratta del riferimento online di uno dei principali telegiornali nazionali.

Il report dedicato a Tgcom (pdf) non boccia in toto il riferimento, anzi: premia Tgcom quasi su tutti i fronti, compreso quello dell’affidabilità in linea generale. La bocciatura ne stronca invece il modo in cui è stato trattato il tema Coronavirus, sebbene non siano esplicitati i motivi.

Non sarà comunque difficile comprendere le cause di questa decisione. Fin dal principio il tg di Mediaset ha trattato il tema con una certa esasperazione, giocando sulla paura nei giorni in cui a Wuhan iniziava ad emergere il caso e solleticando quindi le teorie complottiste sul virus prodotto in laboratorio. Newsguard ha evidentemente tracciato tali attività, stigmatizzandone la pubblicazione con la propria sonora bocciatura al fianco di un sito notoriamente complottista ed altri alquanto noti tra le bacheche social più farcite di condivisioni compulsive, di punti esclamativi e di “questo non ve lo dicono”.

I dubbi sul giornalismo italiano sono emersi su queste pagine, così come tra i banchi del Governo (dove la tensione è diventata uno spauracchio pesato direttamente a colpi di spread), così come tra le righe di comunicazioni dell’Ordine che richiamavano a maggior rispetto della deontologia. Ma questa è una bocciatura particolare, un giudizio che pesa: i dati Auditel dicono che Tgcom è il primo tg italiano, ma una squadra di analisti indipendenti ne boccia il servizio informativo online su un tema centrale come quello dell’epidemia in corso.

Cosa dicevamo, a proposito delle fake news?

Fonte: NewsGuard
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Pubblicato il
28 feb 2020
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