Roma – 5,5 milioni di italiani utilizzano oggi una connettività a banda larga ed ogni settimana vengono attivati 30mila nuovi abbonamenti. Questi i numeri salienti di un nuovo studio reso noto ieri dal ministro all’Innovazione Lucio Stanca, dal titolo Rapporto sulla larga banda e sviluppo dei contenuti digitali .
Due gli elementi fondamentali analizzati dal rapporto: le conseguenze degli incentivi e delle nuove politiche tariffarie da una parte, lo sviluppo dei contenuti da infilare nella banda, dall’altra.
Stando allo studio ( qui disponibile in pdf) l’incremento dei collegamenti veloci in Italia tra il 2002 e il 2003 è stato del 135 per cento , numeri che portano l’Italia “al secondo posto in Europa per tasso di sviluppo”. Se 5,5 milioni sono gli utenti italiani, nel mondo il Rapporto ne stima 100 milioni.
Questi dati si traducono nel fatto che il 37 per cento dell’utenza totale italiana si collega via ADSL ed altre tecnologie broad band e tende ad aumentare l’uso della rete , al punto che gli utenti a banda larga aprono “il 57 per cento delle pagine viste nel mese, cioè oltre 1.100 pagine per persona”.
Cardine di questo sviluppo, stando a quanto rappresentato dal Rapporto, è l’aumento dell’uso del broad band nelle famiglie, dove in Italia come nel resto del mondo si assiste ad un incremento dei network domestici , colonna portante dei contenuti digitali che, a partire dai giochi e dall’intrattenimento, spingeranno ulteriormente l’espansione del broad band e dell’industria di settore.
Il Rapporto, che comprende una estesa analisi dello sviluppo della banda larga e dei contenuti relativi in alcuni paesi-chiave, cita tra le altre cose anche i dati di Rosso Alice , il portalone sparatutto di Telecom, che lo scorso aprile avrebbe ricevuto 1,1 milioni di visitatori. Ma di sicuro interesse (vedi tabella in questa pagina) anche il fatto che l’uso più estensivo che in Italia viene fatto della banda larga è legato alla telefonia via internet seguita dalla televisione broad band.
Di seguito i commenti del ministro Stanca:
“La velocità di trasmissione e la facilità di accesso ai contenuti non sono sufficienti. La nostra prossima sfida, per la realizzazione della quale il ruolo del Governo è fondamentale, è di promuovere non tanto l’innovazione tecnologica per se stessa, ma la qualità di tale innovazione e di quanto viene offerto tramite essa. Ossia la qualità dei contenuti, che può essere garantita consentendo all’industria di lavorare in un ambiente chiaro, definito, favorevole e che consenta modelli di business percorribili”.
“Secondo obiettivo, anch’esso ambizioso: comprendere del tutto le potenzialità della rivoluzione in atto e utilizzarla per promuovere le nostre ricchezze, la nostra cultura, insomma l’italian lifestyle, quello che il mondo ci invidia”.
“Creare un quadro di regolamentazione dell’industria che preveda la definizione di standard di interoperabilità e tuteli i diritti di proprietà, ossia contrasti la pirateria”.