Stesso processore, memorie più prestanti, nuova denominazione: la nuova versione dei dischi a stato solido di Corsair si chiama Force GS , e dentro uno chassis rosso identico alla precedente revisione GT monta componenti nuove in grado di rilanciare la sfida con gli altri produttori SSD che ultimamente si fa sempre più interessante. Soprattutto perché la concorrenza sta facendo lentamente, ma costantemente, calare i prezzi .
La novità principale della nuova versione è costituita da una rinnovata accoppiata processore-memoria: nelle prestazioni dei dischi a stato solido conta molto il chip che sovraintende al funzionamento dell’unità, così come la tecnologia con cui vengono realizzate le celle di memoria che archiviano i dati. Nel caso del Force GS al collaudato SandForce SF-2200 (di fatto lo standard per i prodotti di fascia alta in circolazione) vengono affiancate delle memorie toggle NAND , in grado di incrementare le prestazioni in scrittura random.
Specifiche alla mano il miglioramento non è immediatamente apprezzabile: il “vecchio” modello GT reca in dote un valore di 85K IOPS nella scrittura casuale 4k, mentre il nuovo GS segna appena 90K, ovvero solo 5mila in più. Benchmark alla mano , però, la faccenda sembra farsi più interessante: il valore mostrato nella prova su strada ricalca di fatto le specifiche dichiarate , e dovrebbe trattarsi di un valore in assoluto molto buono sul piano prestazionale assoluto. La velocità di lettura sequenziale nel modello da 180GB , il più piccolo e il più prestante, si assesta invece sul valore di 555MB/s, contro i 525MB/s in scrittura sequenziale.
Se a ciò si unisce il fatto che le memorie toggle NAND dovrebber garantire in generale un fattore di consumo energetico inferiore, e che i prezzi annunciati siano di fatto di 1 dollaro a gigabyte (valore che molto probabilmente si tradurrà in un prezzo di 1 euro a gigabyte, IVA inclusa, presso i rivenditori italiani), ecco che nel complesso la faccenda si fa interessante. Il nuovo Corsair Force GS sarà disponibile nei tagli da 180, 240 e 360GB al prezzo di 189,99, 239,99 e 349,99 dollari, e seguirà un modello da 480GB a 489,99 dollari (compreso adattatore per gli slot da 3,5 pollici). Prezzi italiani da definire. Da notare che il valore massimo di scrittura random per i tagli da 360 e 480GB, analogamente alle serie precedenti, cala a 55K IOPS (un caso comune al crescere della misura dei dischi a stato solido). L’interfaccia è per tutti SATA 3.
Colpisce soprattutto come il mercato degli SSD sia in fermento, con le novità dei diversi produttori che si rincorrono sia per quanto riguarda i prezzi che le prestazioni, segno che la tecnologia sta finalmente abbandonando definitivamente lo stadio di oggetto riservato agli smanettoni dalle tasche profonde e può finalmente avviarsi a una più ampia diffusione mainstream.