Nei giorni scorsi sul forum di 4Chan uno degli utenti ha digitalizzato e messo online l’intero fumetto Underground . Con lo spirito di volerlo far conoscere agli altri utenti (lo definisce “Die Hard, ma in una caverna”). Alla fine la storia non si è conclusa con una denuncia di violazione di proprietà intellettuale ma con l’autore che è intervenuto nel dibattito e le vendite del fumetto che sono schizzate in alto .
Una volta venutone a conoscenza via Twitter, Steve Liever, l’autore della graphic novel (scritta da Jeff Parker e colorata da Ron Chan), invece di piangere miseria per le eventuali perdite subite a causa della pirateria che ha reso la sua opera disponibile gratuitamente online (lamentele che, vista la precedente natura semisconosciuta dell’opera sarebbero peraltro suonate ipocrite) o di chiamare i suoi avvocati, è entrato nel forum e si è unito alla conversazione.
“Per quanto riguarda le pagine caricate qui, che posso dire? – ha scritto nel primo post – Capisco che così è come vanno le cose e se non altro sono onorato che qualcuno abbia così tanto apprezzato il fumetto da impiegare il suo tempo a digitalizzarlo e metterlo online”. Detto questo, si è messo a disposizione per rispondere ad eventuali domande, sia sul forum che via Twitter.
Insomma, si è connesso con i fan , guadagnando il loro apprezzamento e rispetto: il risultato è stato che in seguito a tali fatti le vendite dell’opera – come mostra un grafico postato dall’autore stesso – siano aumentate come neanche in seguito ad un commento positivo apparso sul celebre blog Boing Boing .
E ora, invece di schierarsi tra le vittime della pirateria, Liever afferma di aver compreso l’importanza che ha avuto per lui. Molto più dannoso era l’essere sconosciuti, e lui stesso ha prima ripubblicato i link pirata di 4Chan e poi provveduto a mettere a disposizione una versione pdf dell’opera . Collegando a tale disponibilità l’indirizzo dove è possibile effettuare una donazione per dimostrare l’apprezzamento dell’operazione e quello per ordinare eventualmente una copia cartacea.
Claudio Tamburrino