Roma – Aumentano negli USA le soluzioni di controllo parentale per i cellulari affidati a figli e nipoti: a sfruttare far leva sull’ansia di nonni e genitori arriva il sistema Radar , che – come recita la presentazione – “consente ai genitori di tenere d’occhio l’attività del cellulare dei loro figli”.
Il funzionamento (di cui è disponibile una demo ) è piuttosto elementare: innanzitutto è necessario installare il software Radar sul cellulare e creare un account sul sito MyMobileWatchdog.com . Una volta registrato, il sistema si sincronizzerà con il cellulare da monitorare e spedirà – ad un numero predefinito – la registrazione di ogni chiamata effettuata o ricevuta e una copia di ogni messaggio o foto spedita o ricevuta .
Secondo eAgency , che commercializza il servizio, il software è supportato già da buona parte degli smartphone in commercio, una compatibilità che verrà comunque ulteriormente estesa.
In buona sostanza, dunque, Radar è un servizio di spionaggio , commercializzato ufficialmente con finalità di protezione dei minori. Il sistema, racconta Coolest Gadgets , “ha dimostrato di funzionare piuttosto bene e il sito web fornisce molte opzioni, tra cui la creazione di whitelist/blacklist di contatti”.
Uno screensaver si attiva ogni 24 ore, presentando al baby-utente la scritta “Protected by Radar” e questa è la soluzione con cui il produttore del software dichiara di aver assolto ai problemi di privacy. Come a dire che l’utente sa di essere sotto controllo e dunque problemi non ve ne sono. Considerazioni sulla distruzione della spontaneità dei ragazzi o sulle conseguenze dell’ispessimento dello psicocordone ombelicale che molti genitori coltivano proprio grazie alle nuove tecnologie, non trovano spazio nelle operazioni di marketing di Radar.
Il costo del servizio è di 9,95 dollari al mese (meno di 7 euro). Che, per illudere un genitore di avere sotto controllo il proprio figlio, non è davvero molto.
Dario Bonacina