Scoprite cosa pensa Bill Gates del boom delle IA

Scoprite cosa pensa Bill Gates del boom delle IA

Cosa pensa Bill Gates del boom dell'intelligenza artificiale? Ce lo svela nella sua newsletter ufficiale con un lungo post molto interessante.
Scoprite cosa pensa Bill Gates del boom delle IA
Cosa pensa Bill Gates del boom dell'intelligenza artificiale? Ce lo svela nella sua newsletter ufficiale con un lungo post molto interessante.

Bill Gates è indubbiamente un personaggio molto venerato nell’industria della tecnologia in virtù del suo lavoro con Microsoft che, nel mentre, in Italia cambia amministratore delegato. Il co-fondatore del gigante di Redmond ormai si dedica alla filantropia e alla scrittura di post sul suo blog ufficiale dove, proprio in queste ore, ha scritto una lettera di sette pagine intitolata “L’era dell’IA è cominciata”.

Ebbene, cosa pensa Bill Gates dell’intelligenza artificiale? Scopriamo le sue opinioni sul futuro di questa tecnologia.

Bill Gates e il futuro dell’IA

Nella stessa giornata in cui Google rilascia il chatbot Bard, Bill Gates anima i fan della tecnologia con una lunga discussione sul suo avvenire e sull’impatto che l’IA avrà sulla società. Senza creare anticipazione, egli scrive che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è “fondamentale quanto la creazione del microprocessore, del personal computer, di Internet e del telefono cellulare”.

Per Bill Gates, l’IA potrebbe essere utilizzata molto efficacemente come tutor nell’istruzione o per fornire consulenza medica a persone che gli specialisti non possono raggiungere così facilmente. In breve, dovrebbe essere un “assistente personale digitale” per migliorare la produttività dei lavoratori, fungendo da “agenti privati” addestrati sui dati delle aziende e di settori specifici.

chatgpt

Nel caso specifico della sanità, caro a Bill Gates, potrebbe addirittura liberare gli operatori sanitari da determinati compiti, prevalentemente correlati alla compilazione di documenti e carte, ovvero alla sfera burocratica del lavoro. Nei paesi poveri, invece, l’IA potrebbe supportare i pochi medici disponibili nel trattamento dei pazienti, persino progettando i farmaci e prevedendo i loro effetti collaterali.

Nel settore dell’istruzione, per Gates l’IA trasformerà il settore nei prossimi 5-10 anni motivando gli studenti e dando loro nuovo interesse per le materie, supportando al contempo i docenti nella pianificazione dei corsi. In fondo, l’IA non riuscirà mai a sostituire gli insegnanti, i quali invece dovranno adattarsi agli studenti utilizzando le nuove tecnologie in classe, educandoli anche ai potenziali rischi di questi strumenti.

L’IA contro le disuguaglianze

Il passaggio più importante della newsletter riguarda però l’eliminazione delle disuguaglianze, radicate nella società a causa dei pregiudizi ormai ereditati dai nostri avi. Per farlo bisogna passare per più temi: educazione, sanità, governance, sostenibilità e non solo. Indubbiamente non mancheranno rischi e problemi correlati all’utilizzo dell’IA, ma non bisogna allarmarsi: anzi, dobbiamo essere noi stessi a guidare la rivoluzione, definendo i casi d’uso più giusti per questi strumenti.

Fonte: Gates Notes
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Pubblicato il
22 mar 2023
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