La crittografia è un sistema per proteggere dati e file da occhi indiscreti, risultando dunque utile per quanto concerne la difesa informatica.
Non tutti sanno però che, questa tecnologia, può essere adottata anche per scopi decisamente meno nobili. In questo caso, si parla di criptovirologia: una pratica che, contrariamente a quanto si possa pensare, ha poche in comune le criptovalute.
Rientrano in questa casistica i temutissimi ransomware, ovvero agenti malevoli che crittografano i file su un dispositivo infetto: se la vittima paga il riscatto richiesto dall’aggressore, ha la possibilità di recuperare i propri dati tramite una chiave di decrittazione fornita dall’aggressore.
Un pericolo molto diffuso, soprattutto tra chi non usa antivirus adeguati per proteggersi.
Non solo: i criminali informatici stanno già lavorando per individuare nuove forme di attacco. In rete, infatti, stanno apparendo i primi criptovirus e criptotrojan. Si tratta di attacchi che mirano a rubare le chiavi di decrittazione, per accedere a file altrimenti riservati esclusivamente alla vittima.
Allarme criptovirologia: come proteggere i tuoi dispositivi?
La criptovirologia agisce anche offrendo maggiore privacy al malware, rendendo lo stesso più difficile da individuare. In questo contesto, spesso gli hacker sfruttano le backdoor asimmetriche, per rendere le proprie campagne ransomware ancora più efficaci.
Se è vero che questo modus operandi è tutt’altro che una novità, negli ultimi anni i criminali informatici stanno sfruttando con sempre maggiore insistenza. Come è possibile evitare questo tipo di minaccia?
Adottare sistemi di cloud protetti in maniera adeguata, su cui caricare file e dati più preziosi, è un ottimo modo per prevenire inutili rischi. In questo senso, Norton 360 Premium, offre non solo lo spazio adatto ai backup, ma anche altri strumenti utili in ottica sicurezza.
La VPN integrata, per esempio, viene abbinata a un firewall per Windows o macOS. A questi si aggiunge poi un password manager e un sistema di monitoraggio del Dark Web.
Di fatto, si tratta di un tipo di difesa che lavora a 360 gradi, proteggendo gli utenti dalla criptovirologia così come rispetto alle minacce più “classiche” presenti sul Web.