Roma – Non si parla d’altro. Da due giorni la lettera che l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha scritto al chairman Microsoft Bill Gates fa il giro della rete, perché fa sorridere molti, fa preoccupare Microsoft Italia e fornisce nuove armi a chi contesta le politiche commerciali e il software dell’azienda di Redmond.
Francesco Cossiga ha scritto a Bill Gates per bacchettarlo e accusarlo di mettere in circolazione programmi che non sono stati dovutamente testati. E ha minacciato un’azione legale nel caso in cui l’installazione di WindowsXP sul proprio computer si dovesse tradurre in una perdita dei propri dati.
“Caro Mr Gates – ha scritto Cossiga nella lettera inviata a Redmond – sono un former Presidente della Repubblica italiana che, personalmente e nel suo ufficio, fa largo uso di computers. Consigliato dagli esperti del Senato della Repubblica, di cui sono membro a vita, ho fatto installare sul mio computer personale, assai potente, il suo nuovissimo programma Microsoft Xp Home che dopo due giorni è entrato in tilt; e nè i miei amici, nè la Microsoft italiana riescono a risolvere il problema, con il pericolo che il disco fisso del computer debba essere di nuovo formattato di tutti i dati contenuti”.
Ma Cossiga non si ferma qui. Nella sua lettera ha infatti anche scritto: “Forse, mio caro e giovane Mr. Gates, prima di mettere sul mercato, con tanta pubblicità, suoi nuovi prodotti, dovrebbe farli testare un po’ più a lungo e con maggiore cura e perizia”.
L’accusa è pesantissima ma se è possibile immaginare che un problema di installazione di WindowsXP possa indurre alla riformattazione del disco, circostanza peraltro estrema, appare davvero singolare che in presenza di una corretta installazione avvenga una perdita di dati a causa di un problema software.
Per cercare di uscire dall’imbarazzo in cui Microsoft è stata cacciata dall’uscita di Cossiga e per porre rimedio alla “cattiva pubblicità” che rappresenta, si è mosso Umberto Paolucci, vicepresidente di Microsoft Corporation, che ha escluso l’errore software e messo in campo un problema hardware, spiegando la cosa come un “semplice errore di installazione”. “Quindi – ha dichiarato Paolucci – nessun problema su Microsoft XP che è stato già venduto, a quattro settimane dal lancio, in oltre 10 milioni di copie. Siamo grati al presidente Cossiga per essere nostro cliente”.
Ma Paolucci non convince Cossiga che in una intervista rilancia, spiegando che non è stato risolto nulla. “Ho letto anch’io l’agenzia in cui vengono riportate le parole di Umberto Paolucci – ha spiegato il Senatore a vita – dove sostiene che l’errore non era nel software, bensì nell’hardware. Non è affatto così: sino a pochi minuti fa il mio computer era ancora fuori gioco e per un guasto nel programma, non nel disco rigido”.
Le certezze di Cossiga deriverebbero da quanto affermato dal proprio team di collaboratori, uno dei quali secondo il Senatore lo avrebbe persino consigliato “di aspettare a montare il nuovo programma” sostenendo che doveva prima essere testato. “Se l’avessi ascoltato – ha affermato Cossiga – non mi ritroverei con il PC fuori uso e con l’enorme rischio di perdere tutto il mio archivio. Ma se accadrà, non vorrei essere Bill Gates”.
Secondo ADUC Cossiga ha colto nel segno, perché “grazie alla sua immensa capacità giuridica e ironica (…) ha centrato il nodo del problema e lo ha pubblicamente denunciato”. Secondo ADUC la lettera di Cossiga indurrà ad una “maggiore considerazione dei problemi ‘spicciolì d’uso rispetto a quelli commerciali e di mercato che, nella continua corsa all’innovazione (sovente solo stilistica ed estetica), vengono spesso dimenticati.”