Costi di recesso e migrazione: multa per Wind Tre

Costi di recesso e migrazione: multa per Wind Tre

Wind Tre ha ricevuto una multa di 464.000 euro per aver applicato costi di recesso e migrazione superiori a quelli previsti dalle norme in vigore.
Costi di recesso e migrazione: multa per Wind Tre
Wind Tre ha ricevuto una multa di 464.000 euro per aver applicato costi di recesso e migrazione superiori a quelli previsti dalle norme in vigore.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha inflitto una multa di 464.000 euro a Wind Tre per la violazione dell’art. 1 comma 3 del decreto legge n. 7/2007 (decreto Bersani) e delle linee guida approvate con la delibera n. 487/18/CONS. L’operatore ha applicato costi di recesso e migrazione superiori a quelli previsti, ostacolando l’esercizio di un diritto ai consumatori.

Wind Tre non rispetta la legge

AGCOM ha avviato un’indagine dopo aver ricevuto diverse segnalazioni a partire da febbraio 2022. Gli utenti hanno ricevuto richieste di pagamento con importi eccessivi e ingiustificati per la cessazione del contratto (recesso o migrazione ad altro operatore). Wind Tre ha dichiarato che la delibera 487/18/CONS si applica solo ai contratti stipulati dopo la sua entrata in vigore (2 novembre 2018).

Secondo l’operatore, gli utenti che hanno sottoscritto un contratto prima del 2 novembre 2018 devono pagare un costo di cessazione pari ai costi sostenuti per dismettere la linea telefonica o trasferire il servizio. Gli utenti che hanno invece sottoscritto un contratto dopo il 2 novembre 2018 devono pagare un costo di cessazione pari all’importo minore tra il canone mensile (valore del contratto) e i costi sostenuti per dismettere la linea telefonica o trasferire il servizio.

Dalle fatture allegate alle segnalazioni risulta che Wind Tre ha applicato costi superiori al valore del contratto sia per i contratti stipulati prima del 2 novembre 2018 che per quelli stipulati dopo tale data. Nella bolletta è indicato come “costo per attività di cessazione servizio” o “costo per attività di migrazione presso altro operatore“.

L’autorità ha respinto la tesi difensiva di Wind Tre, evidenziato inoltre che l’operatore ha quasi sempre applicato costi superiori sia al canone mensile che ai costi sostenuti per la cessazione (indicati nella tabella sul sito aziendale). Wind Tre ha quindi violato l’art. 1 comma 3 del decreto legge n. 7/2007 (decreto Bersani) e le linee guida approvate con la delibera n. 487/18/CONS. La multa inflitta da AGCOM è di 464.000 euro.

Dopo l’avvio del procedimento, Wind Tre ha fissato un importo unico sia per recesso che migrazione e indipendentemente dall’offerta. AGCOM sottolinea però che l’importo è quasi sempre superiore a quello del canone mensile, come previsto dalla delibera 487/18/CONS.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
3 ago 2023
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