Fra le tante iniziative sperimentali messe in campo al fine di trovare un modo efficace, rapido e non invasivo per identificare il contagio da coronavirus, quella proposta da un team di ricercatori della University of Cambridge è alquanto particolare: sta istruendo un’intelligenza artificiale a cogliere segnali della patologia attraverso l’analisi della voce.
COVID-19 Sounds App: il coronavirus e la voce
Ad occuparsene un software battezzato COVID-19 Sounds App che per raggiungere lo scopo chiede l’aiuto di volontari. Possono partecipare tutti, senza alcun limite, caricando file audio che riprendono colpi di tosse, respiri e parlato. Chi desidera prendervi parte trova maggiori informazioni sulle pagine del sito ufficiale.
Lo studio si basa su una teoria: l’infezione da SARS-CoV-2, l’agente patogeno responsabile della malattia, provoca un’alterazione significativa nella voce del paziente, con tratti ritenuti ben distintivi. Tracciarli e individuare dei pattern potrebbe poi tornare utile per eseguire la diagnosi o quantomeno per far scattare un campanello d’allarme così da poter condurre ulteriori indagini. Così Cecilia Mascolo, a capo dello sviluppo, descrive il progetto.
Discutendone con i medici, uno degli elementi che hanno notato più spesso nei pazienti con il virus è il modo in cui rende difficoltoso il loro respiro mentre parlano, oltre alla tosse secca e agli intervalli che intercorrono tra un respiro e l’altro.
A chi desidera fornire il proprio contributo viene prima chiesto di compilare un questionario con domande di tipo demografico, per poi caricare le registrazioni audio utili all’istruzione dell’IA. Al momento è disponibile esclusivamente sotto forma di estensione per i browser Chrome e Firefox, ma le applicazioni mobile Android e iOS sono in dirittura d’arrivo.