Come sta andando il Covid-19 e quali conseguenze ha determinato sul nostro Paese? Come sono cambiati gli spostamenti e le abitudini degli italiani? Mettere assieme questo tipo di dati non è semplice, ma a disposizione abbiamo uno strumento che, inizialmente nato per restituire a tutti un’immagine di cosa fosse il lockdown, ha continuato nel tempo a tracciare gli spostamenti degli utenti Android con geolocalizzazione attiva per restituire uno spaccato dell’Italia del 2020.
I dati sono disponibili infatti nei “Rapporti sugli spostamenti della comunità“, qualcosa che Google aveva annunciato quando l’epidemia era all’apice della sua fiammata italiana e che ora ci restituisce un’immagine in prospettiva di cosa è successo, di cosa sta succedendo e, forse, di cosa potrà accadere.
Rapporti sugli spostamenti della comunità
Gli ultimi dati disponibili sono datati 30 agosto. Questo il quadro della situazione, indicando una sorta di trend di breve periodo che riassume in sé tutta una serie di indicatori:
- Retail e tempo libero -10%
- Alimentari e farmacie -9%
- Parchi +48%
- Stazioni trasporto pubblico -14%
- Luoghi di lavoro +6%
- Zone residenziali -2%
I dati nazionali sono tuttavia il frutto della combinazione di dati nazionali estremamente differenziati: in Lombardia, ad esempio, la presenza nei parchi raggiunge +7%, mentre Calabria e Basilicata registrano una quota pari a circa +220%. Al contempo la Lombardia vede un trend in calo del 4% di presenze sui posti di lavoro, mentre in quasi tutte le altre regioni il trend è positivo (numeri legati in questo caso in gran parte alle vacanze estive).
Uso dei mezzi pubblici
I dati relativi al trasporto pubblico indicano un trend che ha parzialmente recuperato i flussi pre-Covid, ma non completamente: il trend generale di lungo periodo ancora si assesta su cali del 20-30% rispetto al pre-lockdown, in attesa di capire come cambierà la situazione con il rientro a scuola e al lavoro:
Spostamenti verso i luoghi di lavoro
Altro dato interessante è quello relativo agli spostamenti verso i luoghi di lavoro:
In questo caso occorre anzitutto ignorare i picchi verso l’alto che si registrano da giugno in poi, poiché si tratta di una sorta di “glitch” statistico legato al confronto relativo che nel grafico crea questa strana deviazione. In generale il trend dimostra un ammanco del 30% dei viaggi verso l’ufficio, il che è la combinazione tra la coda delle vacanze e l’inizio di una “nuova normalità” fatta di cassa integrazione e smart working. Questo sarà uno dei dati tendenziali più interessanti da analizzare nei mesi a venire.
Vendita al dettaglio
Un dato positivo è quello relativo alla vendita al dettaglio: sebbene con ogni probabilità il valore dello scontrino sia sceso per il combinato disposto di risparmi e timori, la presenza presso i punti vendita sembra aver recuperato quasi completamente i trend pre-Covid, riportando così gli italiani a spendere.
Farmaci e igienizzanti sono stati parzialmente metabolizzati nella cultura collettiva e la paura di una seconda ondata faranno il resto per promulgare la giusta attenzione tra i cittadini: se il comportamento generale sarà in linea con le linee guida, gli spostamenti verso gli esercenti non saranno più limitati come successo in primavera e ciò potrebbe restituire all’economia del Paese una importante boccata d’ossigeno in questo finale di annata.
I dati sono disponibili sull’apposito report online, costantemente aggiornato, e consentono inoltre raffronti con altri Paesi di tutto il mondo. Attenzione, però: la lettura dei dati non è sempre semplice e gli indicatori vanno ponderati con attenzione. Mai come in questa annata i numeri vanno pesati prima ancora che letti, capiti prima ancora che usati.