È ancora forse troppo presto per dire se come abbiamo un po’ tutti sperato cantando dai balconi il coronavirus ci ha resi migliori, ma su una cosa non ci sono dubbi: abbiamo imparato a conviverci o quantomeno lo stiamo facendo, ci stiamo provando. Per capirlo è sufficiente dare un’occhiata a come viene elaborata la notizia di quella che la comunità scientifica definisce la nuova variante inglese di COVID-19, ma che molti non hanno perso tempo a ribattezzare COVID-20. Proprio nei giorni del Natale e del vaccino che, non ce ne vogliano i tradizionalisti, a questo giro forse si contendono la palma di evento più atteso dell’anno.
#COVID20 e #varianteinglese: un hashtag può far danni
Gli hashtag #COVID20 e #varianteinglese sono oggi tra i più popolari su Twitter, divenuti in poche ore raccoglitori di meme e post in cui sdrammatizzare il timore giustificato per quella che potrebbe costituire una nuova minaccia. Ridiamoci su, ne abbiamo bisogno. Però COVID-20 non esiste ed è bene sottolinearlo, perché se una cosa ci ha insegnato questo nefasto 2020 è il valore di un’informazione corretta. Sarà eventualmente l’Organizzazione Mondiale della Sanità a decidere se attribuire o meno una nuova etichetta all’agente patogeno e alla malattia provocata, come fatto solo a febbraio con COVID-19. Saranno le autorità (e non miocuggino) a pronunciarsi sull’efficacia dei rimedi odierni sulla mutazione del virus.
A nostro avviso Twitter, così come le altre piattaforme, dovrebbe prontamente intervenire quantomeno chiarendo la situazione. Uno scherzo più che legittimo, una battuta ironica e utile per esorcizzare la paura, porta con sé un’informazione ingenuamente distorta che qualcuno potrebbe non leggere nel modo giusto. COVID-20 non esiste e passare il messaggio che potremmo essere a breve investiti da una nuova crisi sanitaria globale potrebbe avere conseguenze dirette anche sull’efficacia delle campagne informative per la vaccinazione, proprio nei giorni in cui dopo lunghi mesi di attesa stanno per prendere il via. Da qui in avanti sarà tutto un susseguirsi di “sembra”, l’arma definitiva per mettere le mani avanti pur non rinunciando alla tentazione del post. Ne prendiamo uno fra i tanti.
la variante Non sarebbe solo inglese….il Covid19 (2019)..
stà mutando pure su continente….Germania e Polonia già sono in allerta…sembra che il #COVID20 sia 3 volte più aggressivo e insidia sistema neuromotorio…..#vaccino #Covid19 approvigionamento inutile…soccombe al 20— endofworld2020 (@eurolex2015) December 19, 2020
A chi lo reputa un allarme esagerato ricordiamo che le interferenze sulle piattaforme social sono ritenute responsabili di aver influenzato l’opinione pubblica in modo decisivo in occasione delle Presidenziali USA 2016.