Sul finire dell’estate Intel presenta nuovi processori della famiglia Ivy Bridge: la più recente architettura di microprocessore di Santa Clara – quella che ha introdotto per la prima volta i transistor tridimensionali sul mercato consumer – include ora nuovi modelli adatti a tutte le tasche e gli scenari di utilizzo.
Non che Sandy Bridge – microarchitettura 35-nm “tick” precedente all’upgrade “tock” a 22 nm di Ivy Bridge, usando il gergo interno di Intel – sparisca del tutto, visto che i processori di fascia bassa con indicativo “T” continuano a essere basati sulla vecchia architettura.
I nuovi processori autunnali di Intel comprendono dunque i quad-core Core i5 con clock da 2,70 GHz a 3,10 GHz (i5-3350P, i5-3330, i5-3334S, i5-3330S), tutti dotati di tecnologia Turbo Boost di seconda generazione per l’overclock automatico e “di fabbrica” nel caso in cui venga impiegato un numero ridotto di core. Prezzo variabile fra i 177 e i 194 dollari, mancanza di tecnologia Hyperthreading e della GPU integrata nel caso dei modelli classificati con suffisso “P”.
La fascia bassa comprende invece i modelli Core i3 (i3-3240, i3-3225, i3-3220, i3-3240T, i3-3220T), processori dual-core privi di HyperThreading e Turbo Boost dal prezzo più che abbordabile compreso fra 117 e 138 dollari.
Intel punta a espandere la sua linea di processori per continuare a mantenere i suoi abituali ritmi di crescita anche in un periodo economicamente difficile come quello attuale, mentre per il futuro immediato c’è già la microarchitettura “Haswell” che bussa alla porta : i processori “Core” di quarta generazione faranno miracoli soprattutto dal punto di vista del consumo energetico, tagliando per metà il TDP e i Watt necessari a far funzionare la CPU.
Il business di Santa Clara va più che bene, la tecnologia c’è e migliorerà (ancora) in futuro ma gli analisti predicono nuvole nere all’orizzonte: il predominio del duopolio “Wintel” verrà messo in crisi dall’esplosione di vendite dei gadget mobile, sostiene IHS iSuppli.
Alfonso Maruccia