Aveva suscitato enorme attenzione il sequestro di nodi Tor in Germania nei mesi scorsi, un’operazione di polizia dovuta ad indagini contro la diffusione di materiali di pornografia infantile che era stata letta da molte parti come una gravissima censura ai danni dei servizi di anonimizzazione Tor usati da moltissimi utenti tedeschi . Ma sono sequestri legittimi.
Lo ha stabilito, segnala Heise Online , il tribunale distrettuale di Costanza che ha respinto i ricorsi piovuti da più parti, partendo dal principio secondo cui è “prassi” che i supporti telematici usati per le comunicazioni possano essere sequestrati ai fini di un’indagine penale in corso.
Secondo i magistrati del tribunale che si sono occupati della vicenda, il sequestro dei server usati per garantire un forte grado di anonimato agli utenti che navigano via Tor non può rientrare nei criteri costituzionali che garantiscono una speciale tutela alle comunicazioni personali : rientra invece in quei casi in cui il fornitore di servizio è tenuto a rivelare i dati che conserva (sebbene in questo caso i soggetti interessati non avessero alcun obbligo a conservarli).
I giudici hanno anche rigettato le altre tesi presentate dai soggetti interessati all’indagine, spiegando che il sequestro è ammissibile in quanto, qualora vi siano dati rilevanti nei nodi sequestrati, questi avrebbero potuto essere cancellati dagli operatori se fosse stato chiesto loro di fornirli, cosa che non è potuta avvenire proprio grazie al blitz delle forze dei polizia.
Infine, sottolineano i magistrati, il sequestro era l’unico modo per accedere a dati collegati a persone indagate ed è dunque da considerarsi legittimo.