New York (USA) – Sembra proprio che le guerre siano destinate sempre più a riflettersi anche in Rete, divenendo spesso delle vere e proprio guerre parallele che si combattono a colpi di crack, spionaggio, terrorismo digitale.
La guerra fra israeliani e palestinesi ne è un esempio tangibile. Dopo i siti della banca di Israele, della borsa di Tel Aviv, del primo ministro e del ministro degli esteri israeliani, mercoledì è stato il turno del sito antirazzista e anti-antisemita appartenente all’associazione Anti-Defamation League.
I cracker, identificatisi come “World’s Fantabulous Defacers”, hanno sostituito l’home page con scritte pro-palestinesi e con minacce agli israeliani. ADL, che dopo essersi accorta della violazione ha chiuso il sito per 4 ore, ha negato che gli assalitori possano aver raggiunto informazioni sensibili.
Abraham H. Foxman, direttore nazionale di ADL, ha affermato: “Siamo preoccupati ma non sorpresi che ADL sia divenuto l’ultimo obiettivo di quella che ormai ha tutta l’aria di essere un’aggressiva cyber-guerra protratta contro le organizzazioni pro-israeliane sia negli Stai Uniti che in Israele. Internet sta chiaramente divenendo una nuova arma nell’arsenale dei cyber-terroristi che vorrebbero far deragliare il processo di pace e prolungare la violenza palestinese, tentando di imbavagliare quei gruppi che parlano in supporto di Israele”.
La stessa FBI si è preoccupata in questi mesi di vigilare su diversi siti americani “a rischio”, anche se il timore maggiore rimane quello di attentati terroristici dinamitardi.