Web – Craccare siti gestiti con WindowsNT per protestare contro le accuse rivolte dai discografici a Napster e presentare al mondo le proprie opinioni. Anziché realizzare un proprio sito o fondare un movimento, il cracker che si è fatto conoscere con il nome di Pimpshiz ha preferito far chiudere decine di siti: rivendica attacchi riusciti su 60 server NT equivalenti ad altrettanti siti Web. Attacchi pensati per “svegliare la gente” sulla questione Napster.
Stando alle e-zine di Ziff-Davis, Pimpshiz ha rivendicato i suoi “successi” su alcune chat room e ha inviato alle redazioni ZD “prove” dei propri attacchi. A suo dire, il cracker avrebbe utilizzato un buco di WindowsNT che definisce “ovvio” ma che ancora non è stato scoperto.
“Non mi piace – ha scritto il cracker – quello che fanno contro Napster. Faccio tutto questo perché credo sia la cosa giusta. Forse anche altri che non usano Napster, come me, capiranno chi ha torto”.
Pimpshiz ha anche specificato che su tutti i server colpiti ha lasciato un indirizzo di posta elettronica al quale può essere contattato dagli amministratori dei sistemi colpiti per fornire i dettagli tecnici dell’aggressione.