Gli utilizzi relativi al chatbot ChatGPT sembrano pressoché sconfinate. Durante questi ultimi mesi, infatti, l’utenza si è sbizzarrita (con esiti non sempre positivi) per provare a fondo le enormi potenzialità dell’Intelligenza Artificiale.
Uno dei campi in cui la stessa si è dimostrata più efficace è, senza ombra di dubbio, la programmazione. In questo contesto, dunque, è realmente possibile creare un’app da zero con ChatGPT?
Dare una risposta a questa domanda non è poi così semplice. Se è vero che questo strumento può facilitare non poco la creazione di software, risulta comunque necessario avere un minimo di conoscenza nel contesto dei linguaggi di programmazione per ottenere risultati degni di tale nome.
A patto di avere una buona base in programmazione, l’utilizzo della “creatura” di OpenAI diventa alquanto interessante: non esistono, almeno al momento, strumenti di supporto altrettanto efficaci per aiutare gli sviluppatori alle prese con la realizzazione di app.
Creare un’app da zero con ChatGPT? Nonostante ciò che afferma l’AI è possibile!
Il primo modo per sapere come può agire l’AI in questo contesto è, molto semplicemente, chiederglielo direttamente.
Ecco un paio di domande che abbiamo posto a ChatGPT a riguardo, ovvero “Sei capace di creare codice Java?” e “Puoi creare un’app da zero?“.
La risposta, in tal senso, sembra alquanto esaustiva.
Come molto spesso accade, però, è possibile “aggirare” alcuni limiti posti da ChatGPT.
In tal senso, i cybercriminali hanno fatto scuola: nel giro di poche settimane dall’uscita di questa piattaforma, gli stessi avevano già creato i primi malware. A dispetto della risposta che abbiamo appena ottenuto, dunque, è possibile ottenere risultati concreti.
Se infatti andiamo ad agire con comandi specifici, anche di una certa complessità, il chatbot fornirà informazioni dettagliate.
Per ottenere risultati apprezzabili sotto questo punto di vista, è importante chiedere all’AI di lavorare con un preciso linguaggio. Questo input, va accompagnato a una spiegazione quanto più possibile chiara di ciò che si vuole ottenere come risultato finale.
Prendiamo in considerazione qualcosa di molto semplice, come la creazione di un’app in Java che simula il lancio di un comune dado a 6 facce.
Il prompt, in questo caso, è il seguente: “Puoi creare del codice Java per simulare il tiro di un dado a 6 facce?“.
Da notare come l’AI non si limita solo a creare il codice, ma va poi a spiegare nei dettagli di quanto ha appena proposto all’utente.
A questo punto possiamo cercare di alzare l’asticella, portando ChatGPT a creare qualcosa di un po’ più complesso.
Rispetto al precedente caso, possiamo chiedere all’AI di non lavorare semplicemente con un dado standard, ma di consentire all’utente di scegliere anche tra altri tipi di dadi, con un numero variabile di facce.
Nello specifico, al prompt “Puoi creare del codice Java per farmi tirare un dado a scelta con 4, 6, 8, 10 o 20 facce?” la risposta proposta è stata la seguente:
In questo senso l’Intelligenza Artificiale è andata ancora oltre, proponendo direttamente un codice che permette di inserire il numero di facce desiderato.
Di fatto, sebbene ChatGPT non possa creare un’app da zero, può risultare molto utile per facilitare la preparazione di software, anche piuttosto complessi, da parte di programmatori più o meno esperti.
Come ChatGPT può aiutare i programmatori
Se con un po’ di abilità nella digitazione dei prompt è possibile ottenere buoni risultati per quanto riguarda la creazione di app da parte di ChatGPT, esistono altri contesti simili in cui l’AI da il meglio di sé.
Quando si parla di linguaggio di programmazione, infatti, per i professionisti del settore il vero problema è individuare eventuali errori di codice. Sotto questo punto di vista, ChatGPT si dimostra uno strumento di supporto eccezionale.
Per comprendere al meglio tutto ciò, basta chiedere all’AI “Puoi controllare se c’è un errore in questo codice Java?” incollando il primo codice Java ottenuto (quello che simula il lancio del dado a 6 facce) e, prima di inviare il prompt, eliminare volontariamente una parentesi qualsiasi.
Non solo ChatGPT ha individuato l’errore specifico, ma ha anche proposto all’utente il codice corretto, pronto per essere utilizzato.
Con un po’ di fantasia, si può poi agire, per esempio, facilitando eventuali modifiche a un’app già esistente.
Sempre mantenendo il precedente esempio, si può interagire con l’AI attraverso il prompt “Puoi creare un codice simile al precedente ma per un dado a 8 facce?” con il risultato di ritrovarsi un’app modificata e adattata alle esigenze dell’utente che non ha però dovuto modificarla manualmente.