Continua la ricerca per la lotta contro il cancro, e lo fa nelle maniere più disparate: la più recente riguarda quella fatta da un gruppo di ricercatori all’University College di Londra, che guidando un piccolo seme magnetico usando uno scanner MRI (Imaging a risonanza magnetica) sono riusciti a scaldare e distruggere delle cellule cancerogene.
Testato sui topi, questo processo è chiamato MINIMA (minimally invasive image-guided ablation, ovvero ablazione minimamente invasiva guidata da immagine) e vedrebbe l’utilizzo di magneti termici della grandezza di 2mm (sferici) guidati verso il tumore grazie ad una propulsione magnetica data da uno scanner MRI e scaldata da remoto per uccidere le cellule cancerogene limitrofe.
Il sistema MINIMA vedrebbe un seme magnetico che può scaldare e uccidere le cellule tumorali
I ricercatori della University College di Londra hanno dimostrato nel test le specifiche di MINIMA: la prima riguarda la riproduzione immagine precisa, la seconda la navigazione attraverso il tessuto cerebrale utilizzando un sistema MRI (con una precisione di 0,3 mm) e per terza, invece, la capacità di sradicare il tumore con il calore.
Nel test sono state mosse queste sfere di 2mm di diametro, impiantate superficialmente nel tessuto e poi fatte muovere verso il tumore. Una volta scaldate, queste hanno distrutto le cellule. Rebecca Baker, autrice della ricerca al Centre for Advanced Biomedical Imaging dell’University College di Londra, dice:
Usando uno scanner MRI per inviare la terapia in questo modo permette al seme terapeutico e al tumore di essere visti durante il procedimento, assicurando una precisione maggiore e senza dover fare un’operazione vera e propria. Questo potrebbe beneficiare i pazienti riducendo i tempi di recupero e minimizzando la possibilità di effetti collaterali.
Nel caso questo procedimento venisse preso di norma, potrebbe garantire una precisione alta e una sicurezza maggiore – visto il controllo in tempo reale e l’attivazione solo tramite comando remoto.