Gli esercenti ormai si sono abituati ad accettare i pagamenti tramite terminale POS, così come a pagare le relative commissioni.
Per fortuna, possono usufruire di un credito d’imposta. Ma come funziona? Vediamolo di seguito.
Credito d’imposta sulle commissioni POS: come funziona?
Parleremo del funzionamento del credito d’imposta specificatamente sulle commissioni myPOS. Si tratta di un fornitore di terminali molto conosciuto per via delle diverse soluzioni offerte ad aziende, esercenti e partite IVA.
I terminali myPOS sono di cinque tipologie:
- myPOS Go: rappresenta la soluzione più portatile, leggera ed economica. Grazie alla scheda SIM dati 3G/4G GRATUITA si possono accettare pagamenti ovunque.
- myPOS Carbon: è un dispositivo POS basato su Android con una gamma di app straordinarie per la gestione senza sforzo dell’attività. Elevati livelli di sicurezza, tutti i metodi di accettazione dei pagamenti e durata sono le caratteristiche principali di questo terminale.
- myPOS Combo: dal design robusto e con tastiera resistente, combina il POS a una stampante termica. La batteria è a lunga durata e dispone di SIM dati gratuita, Wi-Fi e Bluetooth.
- myPOS Slim: è un POS Android con scanner di codici a barre. Ultraleggero e facile da trasportare, possiede un registratore di cassa basato sul cloud, una SIM dati gratuita 3G/4G, Wi-Fi e Bluetooth.
- myPOS Cassa Mini: è un registratore di cassa telematico e POS insieme che offre pieno supporto e assistenza alla fiscalità. È inclusa anche la fatturazione elettronica.
Tutti i terminali myPOS sono acquistabili accedendo a questa pagina.
Una volta acquistato uno dei dispositivi POS, per ottenere il credito fiscale del 30% o 100% sulle commissioni è necessario compilare il modello F24 dell’Agenzia delle Entrate in cui bisogna dichiarare i costi di commissione pagati a myPOS.
Ovviamente, non stiamo parlando di un abbassamento delle commissioni, ma soltanto della possibilità di risparmiare del 30 o 100% sul costo totale di quelle addebitate.