Il Decreto Crescita 2.0, che contiene i provvedimenti relativi all’Agenda Digitale, è stato convertito in legge dello stato italiano: con 295 sì, 78 no e 114 astenuti la Camera dei Deputati ha approvato il maxiemendamento al decreto Sviluppo e, dunque, il capitolo dedicato all’innovazione tecnologica e digitale che il governo guidato da Mario Monti ha delineato per rilanciare i settori vitali della vita pubblica italiana, dalla ricerca scientifica, all’amministrazione, passando per l’economia e la cultura.
Solo qualche giorno fa, con l’annuncio delle dimissioni del Premier, le prospettive di approvazione del decreto erano diventate incerte rispetto alle turbolenze politiche e all’improvviso ingresso nella fase di campagna elettorale che la decisione di Monti ha inevitabilmente generato.
Decisivo l’intervento del commissario UE per l’Agenda digitale Neelie Kroes , la quale, a colpi di tweet , ha allertato l’intero corpo parlamentare nazionale sull’urgenza di giungere all’approvazione di un pacchetto di norme viste come leva per la crescita e per la lotta alla disoccupazione in Italia ed Europa. “L’Italia deve lanciare adesso l’#AgendaDigitale”, recita uno dei cinguetti digitati dal commissario comunitario.
Esprime soddisfazione il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera: “Ce l’ha fatta il Governo, ce l’ha fatta il Parlamento: un decreto sicuramente complesso e molto importante. Un tassello di un ampio lavoro, che riguarda l’agenda digitale, le nuove imprese, le infrastrutture, la concorrenza nelle assicurazioni”. “Un lavoro di tanti – continua Passera – che è durato più di un anno, un lavoro fatto con il Parlamento e le imprese, confrontandoci con il meglio di quello che si fa in Europa”.
Entusiasmo è stato manifestato anche da Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale, secondo il quale la mancata approvazione del decreto avrebbe rappresentato un problema “abbastanza grave”. Permangono dubbi , peraltro espressi anche dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, sui tempi di attuazione di cui dovrà farsi carico il prossimo esecutivo .
Un nodo fondamentale è ancora da sciogliere, quello della conferma da parte della Corte dei Conti della nomina di Agostino Ragosa come direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale. Un passaggio fondamentale, dal momento che l’organo di recente costituzione rappresenta un canale fondamentale per la reale attuazione delle norme approvate.
Cristina Sciannamblo