Non è bastato tramutare l’immagine seriosa del volto di Kanye West nel paffuto ibrido ittico mutuato da una parodia dell’immagine del rapper attinta da South Park : i legali del celebre musicista statunitense si sono scagliati impetuosamente contro la moneta virtuale Coinye e contro tutti gli attori che la supportano nella sua catena del valore.
Il risultato è un documento di oltre 100 pagine in cui si denunciano oltre 50 soggetti oltre agli anonimi sviluppatori di Coinye, tutti ritenuti responsabili della violazione della proprietà intellettuale legata all’immagine dell’artista e di una forma di competizione sleale. Tutto il chiacchiericcio che si è levato attorno alla criptomoneta, si spiega nella denuncia, sarebbe stato alimentato dalla vicinanza all’immagine di Kanye West, nominato in ogni articolo e in ogni comunicazione social che ha avuto per argomento Coinye. Si tratta di una forma sconveniente di popolarità, osservano i legali, che ha finito per indurre nell’opinione pubblica la credenza che lo stesso rapper abbia avallato la moneta virtuale, o addirittura che sia il responsabile dell’intera operazione di lancio.
Nel mirino dei legali sono dunque inquadrati tutti i soggetti che hanno in qualche modo a che fare con Coinye: da numerosi siti dedicati all’exchange a portamonete virtuali, passando per gli intermediari di pagamento e per certi servizi collaterali (fra questi, alcuni siti registrati dagli stessi responsabili dell’altra criptomoneta Dogecoin), per arrivare a tutti i soggetti che supportano queste attività solo parzialmente avviate con spazio web, connettività, finanziamenti. Anche Amazon è stata chiamata a rispondere, in qualità di host dei siti Coinyewest.com e Coinyeco.in su cui si sarebbero perpetrate le violazioni.
Il principale obiettivo dell’attacco sferrato dai legali di Kanye West resta però la squadra che si cela dietro alla criptomoneta: la veemenza delle forze dispiegate dal rapper ha convinto gli sviluppatori di Coinye ad abbandonare il progetto , senza però rinunciare a promettere un ritorno in grande stile.
La stessa sorte è toccata a NorrisCoin altra moneta virtuale che ha tentato di fare leva sulla popolarità memetica del personaggio che richiama nel nome: non sono stati necessari calci rotanti per indurre i responsabili al fermo della criptomoneta , accusata anche in questo caso di aver abusato dell’immagine di una celebrità non coinvolta nelle operazioni.
Tra le valute virtuali che fra il serio e il faceto si stanno facendo spazio su questo nuovo mercato, Dogecoin, nata per gioco , sembra invece l’unica ad avere le potenzialità per aspirare a raggiungere la notorietà di Bitcoin: studiata per le transazioni, e quindi sviluppata per avere un valore più stabile e contenuto rispetto a Bitcoin, sta raggiungendo volumi di scambio che in molti giudicano sorprendenti .
Gaia Bottà