Una nuova truffa sta allarmando tutti gli utenti italiani che investono nel mondo crypto. Da poco Agenzia delle Entrate ha segnalato sul suo sito ufficiale un messaggio che sfrutta il suo nome e i suoi loghi mettendo in pericolo chi detiene criptovalute. Questa volta i cybercriminali se la sono studiata bene. Essendo in periodo di dichiarazione dei redditi, hanno pensato bene di mettere paura a chi investe regolarmente in questo mercato.
Si tratta di una campagna malevola che sfrutta false comunicazioni email che ha l’obiettivo di ottenere dalla potenziale vittima il pagamento di imposte non dovute. Il motivo menzionato nel messaggio? Operazioni di trading online o su criptovalute non dichiarate o sospette. Una vera e propria truffa ai danni di chi, preoccupato, cade nella trappola e paga questi criminali del web.
Sul sito si legge che questa campagna di phishing sfrutta Agenzia delle Entrate per truffare chi detiene e investe in criptovalute attraverso un indirizzo pec che sembra proprio arrivare dall’agenzia fiscale della pubblica amministrazione. Puoi riconoscerla dalla “presenza di importi casuali elevati, prospetti di calcolo delle imposte dello Stato Italiano e richieste di pagamento anticipato obbligatorio di una percentuale dell’importo da accreditare“.
Criptovalute: come difendersi dalla truffa che sfrutta Agenzia delle Entrate
Ricevere una email da Agenzia delle Entrate in merito ai tuoi investimenti in criptovalute o a operazioni di trading online può far saltare sulla sedia chiunque. Il fatto è che questa truffa sfrutta un indirizzo pec molto convincente. Infatti, la mail arriverà da destinatario agenziaentratepec@pce.agenziaentrate.it. Da un controllo più attento si evince la truffa, ma per un utente medio, preso dal panico, non è così facile.
Ecco perché è importante, anche in situazioni che possono generare panico e urgenza, prendersi del tempo per esaminare ogni dettaglio. Potresti scoprire che la mail è stata manipolata perché inviata da un indirizzo simile, ma non identico a quello ufficiale. Molte volte sono presenti errori grammaticali, omissioni di testo e punteggiatura non rispettata.