Questa volta nemmeno le altcoin sono riuscite a resistere alle onde di una possibile invasione russa dell’Ucraina. Le crescenti tensioni hanno infatti generato un altro weekend da incubo per Bitcoin e le altre criptovalute. Il peso della Russia e delle sue possibili decisioni geopolitiche hanno fatto crollare le loro quotazioni. Inoltre, la situazione ha mantenuto costante una pressione di vendita in BTC il cui momentum è rimasto negativo.
Criptovalute e Bitcoin crollano di nuovo
I venti di guerra tra Russia e Ucraina sono di nuovo riusciti a spostare i prezzi di scambio di Bitcoin e delle altre criptovalute in un trend ribassista. La regina delle crypto, durante il fine settimana, è scesa al di sotto dei 40.000 dollari. Attualmente la sua quotazione ha ripreso leggermente quota e ora si trova a quasi 39.000 dollari, segnando un +2,02% (al momento della scrittura).
Situazione analoga per Ethereum che tra sabato e domenica è stato penalizzato come tutte le altre criptovalute. Attualmente la sua quotazione è di 2.720 dollari, segnando un +3,48% dopo l’ultima discesa.
Il crollo delle criptovalute ha avuto inizio quando si è scoperto che la Russia aveva già deciso di invadere l’Ucraina. La dichiarazione bomba che ha dato il via al down dei prezzi della maggior parte degli asset è arrivata da una rivelazione dell’intelligence degli Stati Uniti, riportata dal Segretario di Stato Americano Antony Blinken. Il punto saliente della sua dichiarazione messa in onda dalla CNN è questo:
Sembra che tutto ciò che ha portato all’effettiva invasione stia avvenendo. Tutte queste operazioni sotto falsa bandiera, tutte queste provocazioni per creare giustificazioni, tutto ciò è già in atto.
Difficile fare previsioni
Fare previsioni sull’andamento futuro di Bitcoin o su quello delle altre criptovalute, attualmente risulterebbe azzardato vista l’incertezza degli investitori. Tra l’altro, stando ai dati registrati durante l’ultima settimana, Bitcoin si è dimostrato particolarmente volatile a causa delle suddette tensioni geopolitiche.
A tutto questo si è aggiunto un altro elemento che ha portato diffidenza nei confronti delle criptovalute contribuendo al loro crollo. Stiamo parlando del recente crack o phishing di Opensea che ha spaventato gli investitori a causa del conseguente furto di preziosi NFT. La notizia è trapelata da un tweet del suo CEO, Devin Finzer:
Per quanto ne sappiamo, si tratta di un attacco di phishing. Non crediamo che sia collegato al sito Web di OpenSea. 32 utenti finora hanno firmato un payload dannoso da un attaccante e alcuni dei loro NFT sono stati rubati.
Alcuni analisti vedono nei 35.000 dollari l’attuale linea di supporto per Bitcoin durante questa settimana, mantenendo così un ritmo abbastanza piatto nella regina delle criptovalute.