Sembrerebbe un bollettino di guerra, se non fosse che sulla guerra c’è poco da scherzare. E sembrerebbe un grande girotondo, se non fosse che suona su certe crypto più come una marcia funebre. La giornata delle criptovalute è tutta colorata in rosso, ma è un rosso profondo e lugubre che dipinge uno degli orizzonti più tetri che il comparto abbia visto da molto tempo a questa parte.
Casca la Terra
L’abisso è quello toccato da Terra ed è il primo campanello d’allarme che suona per l’intero comparto, in tutti i wallet e per tutti gli exchange: la stablecoin UST è crollata e LUNA è piombata del 99% in una sola settimana. Il valore si è letteralmente polverizzato, insomma: da 100 dollari di valore a meno di 1 dollari. Chi aveva investito nel progetto Terra ha finito il suo girotondo come previsto, insomma: tutti giù, con il pesante sospetto che rialzarsi non sia neppure più possibile.
Ancora nelle scorse ore c’erano timidi tentativi di HODL sui social, dove maggiore è l’hype e minore l’attendibilità dei commenti, ma la realtà ha seppellito ogni speranza residua. La situazione peggiore è quello di coloro i quali avevano in staking la criptovaluta, impossibilitati dunque a gestire un’eventuale uscita anticipata: costretti a rimanere, obbligati ad aspettare, inermi nel guardare la quotazione andare letteralmente a picco. La stablecoin (che di “stable” ormai ha molto poco), sta rimbalzando tra o,3 e 0,5 dollari, nel tentativo di rialzare la testa, ma con la consapevolezza di aver perso gran parte di quella credibilità che l’algoritmo si era guadagnato – probabilmente, a questo punto, senza merito reale.
Tutti giù per terra
Il secondo campanello d’allarme è quello del Bitcoin, anche oggi in ribasso del 9% e giunto ormai a sfondare anche quota 30 mila dollari. La sensazione è che la resistenza sia forte e, non a caso, sta aumentando anche la dominanza di mercato: dalle altcoin gli investitori si stanno spostando sulla regina delle criptovalute come in cerca di sicurezza rispetto ai fronti più fragili, ma lo spostamento non potrà durare a lungo e non farà altro che polarizzare ulteriormente un mercato che nella diversificazione sperava di maturare. Cadono così sonoramente XRP (-19%), Solana (-30%, Polkadot (-30%) e Dogecoin (-30%). Per quest’ultimo i ripetuti “to the moon” dei mesi passati possono essere stati di cattivo auspicio, visto che proprio la LUNA è stata la prima a cadere. Per Avalanche le ultime 24 ore raccontano di un -42% che ne taglia ulteriormente valore e potenzialità. Shiba Inu chiude la top 15 delle criptovalute, anch’essa con un terzo del valore lasciato sul campo in questa giornata di lacrime e sangue per gli investitori.
Gentlemen it has been a pleasure and an honor! #HODL pic.twitter.com/8O8wLEqkQZ
— KING.LEONIDAS (@xxxcryptoxx) May 10, 2022
Il market cap globale scende di un ulteriore 12% e la domanda che si pongono ormai tutti è: dove e quando potrà terminare tutto ciò? Al momento non ci sono risposte perché ogni schema è saltato. I consigli per gli acquisti lasciano il tempo che trovano, ma exchange come Coinbase sono pronti a ricevere le scommesse di quanti, attirati da un mercato mai così basso, sono pronti a muoversi in direzione anticiclica (acquistare tra le lacrime e vendere sull’hype).