Il mondo delle criptovalute sta cambiando oppure sono loro a cambiare il mondo? Se diamo uno sguardo a ciò che sta succedendo e quindi all’estrema attenzione che aziende importanti come PayPal e MasterCard stanno dando alle crypto forse sono queste ultime a cambiare la nostra vita. Nondimeno se ci avviciniamo a quei Paesi fortemente contrari, allora la nostra risposta potrebbe cambiare drasticamente. Così come sembrano cambiare dall’oggi al domani le situazioni. Infatti, fino a qualche giorno fa eravamo tutti convinti che l’India volesse solo regolamentare le criptovalute e il loro utilizzo. Addirittura, un po’ di tempo fa sembrava essere molto vicina alla mentalità di Nayib Bukele, il presidente di El Salvador. Al contrario oggi le cose sembrano essere cambiate repentinamente. Questo sta facendo salire la paura negli investitori che cercano riparo dalla tempesta che potrebbe abbattersi nel breve periodo.
L’India cambia direzione e decide di mettere al bando le criptovalute
Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia che anche l’India sembra essersi schierata dalla parte di Cina e Russia in merito alle criptovalute. Infatti, ci sarebbe una proposta di legge che, entro il prossimo 29 novembre, vorrebbe mettere al bando le crypto. Ovviamente tale notizia ha sollevato gli animi, preoccupando non poco tutti gli investitori indiani che si sono affidati alle valute digitali.
Non è nuovo questo argomento in India, anche perché già qualche anno fa c’erano voci avverse alle criptovalute. Intatti l’idea del governo era quella di approvare solo l’utilizzo di eventuali valute digitali di Stato. Voci poi smorzate da una visione più aperta e accondiscendente nei confronti delle crypto che ora però sembra essersi nuovamente nascosta.
A stemperare i toni, che stanno portando a una fuga di massa gli investitori dalle criptovalute, arriva la dichiarazione del co-CEO di Zebpay – famoso exchange indiano – Avinash Shekhar che, a differenza di quanto sembra voler fare il governo indiano, ha detto: “Credo che andremo verso una sorta di regolamentazione coerente“.