Era un appello del vicepremier Mykhailo Fedorov e ora sembra essere diventata una possibilità concreta. Molto presto gli exchange di criptovalute potrebbero dover congelare i conti degli utenti russi sulle loro piattaforme. Un’eventualità ormai non molto remota dato che ad annunciare questo divieto è stato anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Lo stesso Jesse Powell, CEO di Kraken, che si è detto contrario a questa probabilità, ha comunque affermato che “i russi dovrebbero essere consapevoli che un tale requisito potrebbe essere imminente“. Quindi pare proprio che molti Stati siano con i fari puntati sulle criptovalute per capire come possono essere di aiuto all’Ucraina, ma anche da freno per la Russia.
La parola agli exchange di criptovalute
Binance ha impegnato circa 10 milioni di dollari per aiutare la crisi umanitaria in Ucraina attraverso la sua Binance Charity Foundation. Inoltre, l’exchange di criptovalute più famoso al mondo, ha dichiarato di essere pronto per qualsiasi provvedimento volto a fermare questa guerra. Nondimeno, l’obiettivo è, allo stesso tempo, quello di difendere gli utenti innocenti. Un portavoce di Binance ha dichiarato:
Abbiamo riunito una task force dedicata alla conformità globale, che include esperti di sanzioni di fama mondiale, e stiamo adottando le misure necessarie per assicurarci di agire contro coloro che hanno subito sanzioni contro di loro, riducendo al minimo l’impatto sugli utenti innocenti. Se la comunità internazionale dovesse ampliare le sanzioni, applicheremo anche quelle in modo aggressivo.
Anche Gemini, come Binance, si è detta pronta ad agire in armonia con i requisiti stabiliti a livello mondiale contro questa guerra. Inoltre, ha dichiarato che sta già controllando direttamente possibili violazioni, accertandosi che nulla sia fatto per promuovere ciò che non è conforme:
Stiamo conducendo una solida revisione degli account e delle attività dei clienti per identificare qualsiasi esposizione a parti o regioni sanzionate e adotteremo le misure appropriate se necessario.
L’identità crittografica è a rischio?
Ci sono però alcuni exchange di criptovalute che non sono propriamente d’accordo al blocco degli account appartenenti a utenti russi. Tra questi, come anticipato, c’è Jesse Powell, CEO di Kraken, il quale non è proprio dell’avviso. Il motivo principale riguarda la presenza di soggetti innocenti che stanno subendo una guerra che anche a loro non approvano. Inoltre, proprio in queste ore si sta parlando di un possibile crack delle banche russe più importanti dello “Zar”.
Perciò, per molti utenti russi gli exchange di criptovalute potrebbero rivelarsi una salvezza per i loro risparmi. Ecco come Powell si è espresso in merito a un possibile ban nei confronti degli utenti russi dagli scambi crypto:
Capisco la logica di questa richiesta ma, nonostante il mio profondo rispetto per il popolo ucraino, [Kraken] non può bloccare i conti dei nostri clienti russi senza un obbligo legale di farlo.
Anche KuCoin, noto exchange di criptovalute, si è dichiarato dubbioso su questa eventualità. Infatti, affermandosi “come piattaforma neutra“, la società ha così esposto la sua posizione in merito:
In questo momento difficile, le azioni che potrebbero aumentare la tensione per incidere sui diritti delle persone innocenti non dovrebbero essere incoraggiate.
Gli Stati Uniti vogliono il blocco degli exchange di criptovalute per la Russia
La Casa Bianca non ha lasciato passare molto tempo dall’appello dell’Ucraina di bloccare gli exchange di criptovalute agli utenti Russi per esprimere il suo consenso. Infatti, proprio l’amministrazione Biden sta già chiedendo ai principali scambi di criptovalute di collaborare affinché individui e organizzazioni russe non possano utilizzare i crypto asset per evitare le sanzioni inflitte.
Una posizione chiara e determinata che gli Stati Uniti avevano assunto già da tempo. Bloomberg ha inoltre concluso che la Casa Bianca oltre a esporre quanto sopra, ha citato persone sconosciute con conoscenza diretta della questione.