Criptovalute: chi è l'investitore tipo in Italia?

Criptovalute: chi è l'investitore tipo in Italia?

Il podio delle più utilizzate resta ancora quella da qualche anno: Bitcoin, Ethereum e Ripple. Vediamo come sta messa l'Italia rispetto agli altri
Criptovalute: chi è l'investitore tipo in Italia?
Il podio delle più utilizzate resta ancora quella da qualche anno: Bitcoin, Ethereum e Ripple. Vediamo come sta messa l'Italia rispetto agli altri

Cresce la febbre delle criptovalute nel Mondo. Il podio delle più utilizzate resta ancora quella da qualche anno: Bitcoin, Ethereum e Ripple. E l’Italia? Quai sono le caratteristiche dell’investitore tipo delle criptovalute?

Il profilo tipo è di un investitore giovane che fa trading da mobile. La maggioranza è rappresentata da uomini, ma c’è da dire che l’Italia ha una delle quote di donne più alte.

A diffondere queste e altre statistiche sugli asset digitali è Xtb, piattaforma di investimenti finanziari online, che ha utilizzato un campione di 120mila suoi utenti attivi in 13 Paesi, tra cui il nostro.

Quasi un terzo degli investitori Xtb attivi nel 2021 ha effettuato almeno un’operazione cripto. Questa percentuale è più alta nella Repubblica Ceca (41,2%), in Spagna (37,7%), Portogallo (36,3%) e Germania (28,7%), mentre l’Italia si attesta al 15,2%.

Vediamo altri dati interessanti.

Chi è l’investitore tipo in criptovalute

In media l’investitore in criptovalute ha 34 anni, fa 5 transazioni Cfd (acronimo di contract for difference o contratto per differenza) cripto l’anno, per il trading usa l’app mobile, con una durata media di contratto pari a 3 giorni e 21 ore, e nella stragrande maggioranza dei casi è uomo. Le più grandi percentuali in Europa di investitori donna si registrano in Italia (7,3%), Portogallo (10%) e Romania (12%).

Il tempo e la facilità d’uso sono i fattori essenziali nel trading delle criptovalute disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7: ecco perché stanno crescendo in popolarità le applicazioni mobile, le più utilizzate dagli investitori Xtb (67,2%).

Cresce il numero di interessati nei crypto asset

Il broker Xtb si sta ponendo già di per sé come un ottimo campione. Il 2021 per la piattaforma ha segnato un anno record per la base clienti a cui si sono aggiunti più di 189.000 nuovi ingressi per un totale di 429.000 utenze. Cresciuti anche i volumi di negoziazione sui Cfd, che da 3,2 milioni nel 2020 hanno raggiunto i 4,1 milioni di lotti (+ 29,3% anno su anno). Il valore dei depositi è salito da 425 milioni di euro nel 2020 a quota 637,8 milioni nel 2021 (+49,6%).

XTB ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 52 milioni di euro, ricavi consolidati per 136,7 milioni di euro e costi operativi pari a 76,2 milioni di euro. Per quanto concerne i ricavi per classi di strumenti, i Cfd su materie prime si sono classificati best performer nel 2021 con una quota che ha raggiunto il 49,3% rispetto al 33,0% dell’anno precedente.

Mentre gli asset che si sono classificati al secondo posto sono stati gli Cfd indicizzati. Qui puoi controllare l’andamento delle criptovalute.

Sei interessato a investire in criptovalute? Puoi provare la piattaforma di Trade Republic*.

*Ricordiamo che il 68% di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questi fornitori. Valuta se puoi permetterti di correre questo alto rischio di perdere il tuo denaro.

Qui invece una comparazione tra più piattaforme:

Commissioni maker/taker
Deposito minimo
Criptovalute disponibili
Conto demo
Commissioni:
1%/1%
Deposito minimo: 50$
Criptovalute: 50+
Conto demo:
Commissioni:
zero
Deposito minimo: 100€
Criptovalute: 19
Conto demo:
Commissioni:
0,4%/ 0,6%
Deposito minimo: 0,01€
Criptovalute: 170
Conto demo: No
Commissioni:
zero
Deposito minimo: 20€
Criptovalute: 15
Conto demo:

*Plus 500: 82% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro.
**Il 77% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario sapere come funzionano i CFD e se ci si può permettere di perdere i propri soldi.
Gli investimenti in criptovalute sono altamente volatili e non regolamentati in alcuni Paesi dell’UE. I consumatori non sono tutelati. Possono essere applicate imposte sui profitti.

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Pubblicato il
24 feb 2022
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