In quali paesi del mondo si fa un utilizzo più intenso delle criptovalute? La risposta arriva da Chainalysis, con la pubblicazione del terzo Global Crypto Adoption Index. Sul gradino più alto del podio c’è il Vietnam, seguito da Filippine e Ucraina. Nel caso di quest’ultimo territorio, un incremento è stato registrato in seguito all’inizio della guerra.
In questi 20 paesi è maggiore l’utilizzo delle criptovalute
Lo studio prende in esame il volume di persone che investono la quota maggiore della propria ricchezza in questi asset digitali, concentrandosi così sull’adozione da parte di soggetti individuali e non professionisti. Di seguito, tra parentesi, le posizioni attribuite alla Top 20, suddivisa in base alle categorie definite dalla Banca Mondiale.
- Reddito medio-basso: Vietnam (1), Filippine (2), Ucraina (3), India (4), Pakistan (6), Nigeria (11), Marocco (14), Nepal (16), Kenya (19) e Indonesia (20);
- reddito medio-alto: Brasile (7), Thailandia (8), Russia (9), Cina (10), Turchia (12), Argentina (13), Colombia (15) ed Ecuador (18);
- reddito alto: Stati Uniti (5) e Regno Unito (17).
I paesi a reddito medio-basso e medio-alto spesso fanno affidamento sulle crypto anzitutto per inviare rimesse, al fine di preservare i risparmi in tempi di volatilità e con l’obiettivo di soddisfare altre esigenze finanziarie. Gli Stati Uniti scalano in un anno tre posizioni, così come la Cina nonostante i divieti imposti dal governo centrale.
Dove si trova l’Italia? Al numero 41, subito dopo l’Australia. Rimandiamo alla versione integrale del report per approfondimenti.
Un altro dettaglio interessante che emerge è quello relativo all’andamento dell’adozione nel tempo. Di fatto, si è stabilizzata, dopo la crescita iniziata a metà 2021 e le oscillazioni registrate a partire da un anno fa o poco più.
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