Ribadendo una visione già condivisa più volte in passato, il numero uno di JP Morgan è tornato a paragonare le criptovalute, in modo piuttosto esplicito, a uno schema Ponzi decentralizzato. È questa, in estrema sintesi, la definizione fornita da Jamie Dimon, CEO del gruppo, raccolta durante la sua testimonianza di ieri di fronte al House Financial Services Committee del Congresso USA.
La visione del CEO JP Morgan sulle criptovalute
L’amministratore delegato ha di nuovo descritto Bitcoin come una truffa
. Ha poi sottolineato di non aver alcun interesse (personale) nel sostenere la crescita o lo sviluppo del settore. Attribuisce comunque alle monete digitali un ruolo importante nell’ambito dei pagamenti transfrontalieri. Solo poche settimane fa, in Russia, la banca centrale del paese ha fatto lo stesso.
Il CEO ha dichiarato di riconoscere il potenziale insito in blockchain, finanza decentralizzata, registri distribuiti e smart contract, così come nell’eventuale iniziativa legata all’emissione di una stablecoin regolamentata. Ricordiamo infine che JP Morgan ha di recente messo in campo un progetto legato al metaverso e ampliato il proprio staff per dare concretezza a una visione di lungo termine.
I due asset più importanti di questo scenario, BTC ed ETH, hanno fatto registrare una flessione importante nel corso dell’ultima settimana. Il primo si attesta ora a circa 18.850 dollari, il secondo a 1.270 dollari, nonostante le grandi aspettative legate all’evento The Merge. Alla definizione di nuovi equilibri potrebbe contribuire il lavoro sul framework appena pubblicato dagli Stati Uniti che porterà all’introduzione di norme ad hoc.
Comprensibilmente, non tutti condividono il parere di Dimon. C’è chi continua a ritenere l’investimento in criptovalute un’attività redditizia in prospettiva, soprattutto che ora i prezzi sono più bassi rispetto al passato. A loro sono rivolti strumenti per il trading come quelli proposti dalla piattaforma AvaTrade, già scelta da una community composta da oltre 400.000 membri.